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MARIA

Una giovane donna di Galilea riceve una visita inquietante, un angelo entra nella sua casa con un saluto altrettanto inquietante: <<Ti saluto o piena di grazia>> Non usa un saluto ne formale ne famigliare, ma un saluto con cui riconosce uno stato, una condizione di grazia completa, quasi un saluto ossequioso perché si chiude con: << Il Signore é con tè>>. Il Signore ha deciso di stare con te, questo riconosce l'angelo Gabriele che vive al cospetto di Dio. Un saluto mai rivolto ad alcuno, nemmeno alla maggiore autorità, mi sembra di cogliere la divinità in questo saluto. La Chiesa Cattolica da questo saluto trae la valenza dottrinale e dogmatica dell'assenza dal peccato originale in Maria, appunto il dogma della Immacolata Concezione confermato dalle apparizioni di Lourdes. Un dogma che è un'impronta marcata nella devozione a Maria e pone una pietra miliare sul percorso della cristianità cattolica. E' una giovane radice di percorsi di fede e di pensiero.

  Io credo che ci sia molto di più dell'aspetto dogmatico, vi è la constatazione che una donna della specie umana, una creatura, viene elevata alla divinità di Madre del Figlio di Dio. Ecco la dimensione di Maria: è il segno dell'unione tra Dio e l'uomo.

  Al saluto di Gabriele, Maria si turba ma non si allontana, non si nasconde, rimane e dialoga con questa figura, con questo essere che si è introdotto nella sua casa.

Ci si chiede spontaneamente quale aspetto potesse avere l'angelo: dal comportamento di Maria, che non si turba per la presenza ma per il saluto, e da altri passi della Scrittura si coglie un aspetto umano, probabilmente con nel volto una luminosità attraente, un'insolito fascino, ma nulla di esoterico, soprannaturale o addirittura extraterrestre, ma questo inciso non entra nel tema della riflessione.

  Ritorno quindi a Maria che è rimasta e la sua reazione rivela una pace nell'animo e una profonda religiosità: certo Dio non ha scelto a caso nel mucchio (perdonate l'espressione), il "trovare grazia presso Dio" indica una scelta precisa fatta da Lui; la sua scelta è stata verso una donna già "piena di grazia", già preparata nella sua religiosità alla fiducia in Lui. Egli probabilmente si aspetta una risposta, anche se scontata, ma si aspetta comunque una risposta quasi nel rispetto della libertà e della persona di Maria. Dalla risposta di Maria: << Ecco la serva del Signore>>, nasce una nuova umanità.

  L'Altissimo Dio Onnipotente Creatore con questo "matrimonio" rivela il suo aspetto di Padre e genera una nuova umanità in Gesù Figlio dell'Uomo e Figlio di Dio. IL Dio persecutore dei nemici d'Israele, vincitore dei potenti, castigatore degli infedeli, nel momento del sì di Maria rivela il suo aspetto di genitore e padre e dal concepimento di Gesù inizia una nuova era dell'umanità, l'era della paternità divina.

  Questo volto del Signore era stato già rivelato all'uomo attraverso antichi profeti ma viene suggellato con questa unione. Perché di unione si tratta poiché l'angelo continua: "…Lo Spirito Santo scenderà su di tè, su tè stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo...": in alcune traduzioni é stato utilizzato il verbo coprire "Lo Spirito Santo verrà sopra di te, e la potenza dell'Altissimo ti coprirà della sua ombra". La paternità di Dio si materializza in Maria e verrà frequentemente richiamata da Gesù e così attraverso Lui estesa a tutta l'umanità: ampiamente testimoniata nei Vangeli, il Figlio di Dio si incarna, la Parola si fa carne.

Vorrei ora considerare l'aspetto umano di Maria, infatti é dalla sua condizione umana che le nasce la domanda carnale: come sarà possibile quello che mi stai dicendo io non ho mai avuto rapporti con un uomo. È in seguito alla risposta dell'angelo che possiamo immaginare il turbamento di Maria, i suoi pensieri, il suo stupore ma non lo smarrimento, e possiamo constatare che vivrà tutta la vita nella più incredibile umiltà, anche oltre il momento attonito dell'annunciazione; nella piena consapevolezza della sua condizione, sempre più consolidata dalle vicende che seguiranno. La sua umiltà ci fa supporre che fosse al riparo dalle tentazioni o che fosse così forte da poterne resistere, tanto "piena di grazia": perché sarebbe stato veramente difficile, di fronte a tutti quei segni che incontrerà nella vita, non "montarsi la testa" per poi sprofondare nella più buia depressione dentro il dolore sotto la croce. Non sappiamo, purtroppo, più di quello che è scritto nel vangelo di Luca, quindi potrebbe essere anche il contrario, ovvero, certamente piena di grazia ma non immune dal vaglio del demonio, poiché anche il Figlio Dell'Altissimo ha subito le tentazioni è stato vagliato! Ma sicuramente Maria é tanto umile da chiedere l'aiuto al suo Dio e sposo: "... perché ha guardato l'umiltà della sua serva..." Si recita nel Mgnificat, ecco ribadita l'umiltà propria di Maria: benché il vangelo ci trasmetta il profilo della sua risolutezza.

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