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Vangelo Secondo Luca

DAL CAPITOLO: -- 10 -- AL CAPITOLO: -- 14 --

Capitolo 10

10,1 Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a 

due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.

10,2 Diceva loro: "La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate 

dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!

10,3 Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi;

10,4 non portate borsa, né sacca,né sandali e non fermatevi a salutare nessuno 

lungo la strada.

10,5 In qualunque casa entriate, prima dite: "Pace a questa casa!".

10,6 Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, 

altrimenti ritornerà su di voi.

10,7 Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, 

perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una 

casa all'altra.

10,8 Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che 

vi sarà offerto,

10,9 guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: "È vicino a voi il 

regno di Dio".

10,10 Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle 

sue piazze e dite:

10,11 "Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, 

noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è 

vicino".

10,12 Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di 

quella città.

10,13 Guai a te, Corazìn, guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidone 

fossero avvenuti i prodigi che avvennero in mezzo a voi, già da tempo, 

vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite.

10,14 Ebbene, nel giudizio, Tiro e Sidone saranno trattate meno duramente di 

voi.

10,15 E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi 

precipiterai! (Is 14,13-15)

10,16 Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi 

disprezza me disprezza colui che mi ha mandato".

10,17 I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: "Signore, anche i 

demòni si sottomettono a noi nel tuo nome".

10,18 Egli disse loro: "Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore.

10,19 Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni 

e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi.

10,20 Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; 

rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli".

10,21 In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: 

"Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai 

nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. 

Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza.

10,22 Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se 

non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il 

Figlio vorrà rivelarlo".

10,23 E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: "Beati gli occhi che vedono 

ciò che voi vedete.

10,24 Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi 

guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma 

non lo ascoltarono".

10,25 Ed ecco, un dottore della Legge si alzò per metterlo alla prova e chiese: 

"Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?".

10,26 Gesù gli disse: "Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?".

10,27 Costui rispose: "Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il tuo prossimo come te stesso". (Dt 6,5 - Lv 19,18)

10,28 Gli disse: "Hai risposto bene; fa' questo e vivrai".

10,29 Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: "E chi è mio prossimo?".
10,30 Gesù riprese: "Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e cadde nelle 

mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue 

e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto.

10,31 Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo 

vide, passò oltre.

10,32 Anche un levita, giunto in quel luogo, vide e passò oltre.

10,33 Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e 

ne ebbe compassione.

10,34 Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi 

lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese 

cura di lui.

10,35 Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all'albergatore, 

dicendo: "Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò 

al mio ritorno".

10,36 Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto 

nelle mani dei briganti?".

10,37 Quello rispose: "Chi ha avuto compassione di lui". Gesù gli disse: 

"Va' e anche tu fa' così".

10,38 Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome 

Marta, lo ospitò.

10,39 Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del 

Signore, ascoltava la sua parola.

10,40 Marta invece era distolta per i molti servizi. Allora si fece avanti 

e disse: "Signore, non t'importa nulla che mia sorella mi abbia 

lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti".

10,41 Ma il Signore le rispose: "Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per 

molte cose,

10,42 ma di una cosa sola c'è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, 

che non le sarà tolta".

Capitolo 11

11,1 Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno 

dei suoi discepoli gli disse: "Signore, insegnaci a pregare, come 

anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli".

11,2 Ed egli disse loro: "Quando pregate, dite:

         Padre, 

sia santificato il tuo nome, 

venga il tuo regno;

11,3 dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,

11,4 e perdona a noi i nostri peccati, 

anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,

        e non abbandonarci alla tentazione".

11,5 Poi disse loro: "Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a 

dirgli: "Amico, prestami tre pani,

11,6 perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli",

11,7 e se quello dall'interno gli risponde: "Non m'importunare, la porta è già 

chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i 

pani",

11,8 vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, 

almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.

11,9 Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate 

e vi sarà aperto.

11,10 Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.
11,11 Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe 

al posto del pesce?

11,12 O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione?

11,13 Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri 

figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a 

quelli che glielo chiedono!".

11,14 Gesù stava scacciando un demonio che era muto. Uscito il demonio, il 

muto cominciò a parlare e le folle furono prese da stupore.
11

,15 Ma alcuni dissero: "È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che 

egli scaccia i demòni".

11,16 Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo. 
11,17 Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: "Ogni regno diviso in se 

stesso va in rovina e una casa cade sull'altra.

11,18 Ora, se anche Satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi 

il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl.
11,19 Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per 

mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici.

11,20 Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi 

il regno di Dio.

11,21 Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò 

che possiede è al sicuro.

11,22 Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi 

nelle quali confidava e ne spartisce il bottino.

11,23 Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me disperde.

11,24 Quando lo spirito impuro esce dall'uomo, si aggira per luoghi deserti 

cercando sollievo e, non trovandone, dice: "Ritornerò nella mia casa, 

da cui sono uscito".

11,25 Venuto, la trova spazzata e adorna.

11,26 Allora va, prende altri sette spiriti peggiori di lui, vi entrano e vi 

prendono dimora. E l'ultima condizione di quell'uomo diventa peggiore 

della prima".

11,27 Mentre diceva questo, una donna dalla folla alzò la voce e gli disse: 

"Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!".

11,28 Ma egli disse: "Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio 

e la osservano!".

11,29 Mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: "Questa 

generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le 

sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona.

11,30 Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Ninive, così anche il 

Figlio dell'uomo lo sarà per questa generazione.

11,31 Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini 

di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi 

confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui 

vi è uno più grande di Salomone.

11,32 Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Ninive si alzeranno contro 

questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione 

di Giona si convertirono. Ed ecco,qui vi è uno più grande di Giona.

11,33 Nessuno accende una lampada e poi la mette in un luogo nascosto o sotto 

il moggio, ma sul candelabro, perché chi entra veda la luce.

11,34 La lampada del corpo è il tuo occhio. Quando il tuo occhio è semplice, 

anche tutto il tuo corpo è luminoso; ma se è cattivo, anche il tuo 

corpo è tenebroso.

11,35 Bada dunque che la luce che è in te non sia tenebra.

11,36 Se dunque il tuo corpo è tutto luminoso, senza avere alcuna parte nelle 

tenebre, sarà tutto nella luce, come quando la lampada ti illumina con 

il suo fulgore".

11,37 Mentre stava parlando, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli andò e si 

mise a tavola.

11,38 Il fariseo vide e si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima 

del pranzo.

11,39 Allora il Signore gli disse: "Voi farisei pulite l'esterno del bicchiere 

e del piatto, ma il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria.
11,40 Stolti! Colui che ha fatto l'esterno non ha forse fatto anche l'interno?
11,41 Date piuttosto in elemosina quello che c'è dentro, ed ecco, per voi 

tutto sarà puro.

11,42 Ma guai a voi, farisei, che pagate la decima sulla menta, sulla ruta e su 

tutte le erbe, e lasciate da parte la giustizia e l'amore di Dio. Queste 

invece erano le cose da fare, senza trascurare quelle.

11,43 Guai a voi, farisei, che amate i primi posti nelle sinagoghe e i saluti 

sulle piazze.

11,44 Guai a voi, perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente 

vi passa sopra senza saperlo".

11,45 Intervenne uno dei dottori della Legge e gli disse: "Maestro, dicendo 

questo,tu offendi anche noi".

11,46 Egli rispose: "Guai anche a voi, dottori della Legge, che caricate gli 

uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno 

con un dito!

11,47 Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li 

hanno uccisi.

11,48 Così voi testimoniate e approvate le opere dei vostri padri: essi li 

uccisero e voi costruite.

11,49 Per questo la sapienza di Dio ha detto: "Manderò loro profeti e apostoli 

ed essi li uccideranno e perseguiteranno",

11,50 perché a questa generazione sia chiesto conto del sangue di tutti i 

profeti, versato fin dall'inizio del mondo:

11,51 dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccaria, che fu ucciso tra 

l'altare e il santuario. Sì, io vi dico, ne sarà chiesto conto a 

questa generazione.

11,52 Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della 

conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi 

l'avete impedito".

11,53 Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo 

in modo ostile e a farlo parlare su molti argomenti,

11,54 tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua 

stessa bocca.

Capitolo 12

12,1 Intanto si erano radunate migliaia di persone, al punto che si calpestavano 

a vicenda, e Gesù cominciò a dire anzitutto ai suoi discepoli: "Guardatevi 

bene dal lievito dei farisei, che è l'ipocrisia.

12,2 Non c'è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non 

sarà conosciuto.

12,3 Quindi ciò che avrete detto nelle tenebre sarà udito in piena luce, e ciò 

che avrete detto all'orecchio nelle stanze più interne sarà annunciato 

dalle terrazze.

12,4 Dico a voi, amici miei: non abbiate paura di quelli che uccidono il 

corpo e dopo questo non possono fare più nulla.

12,5 Vi mostrerò invece di chi dovete aver paura: temete colui che, dopo aver 

ucciso, ha il potere di gettare nella Geènna. Sì, ve lo dico, temete 

costui.

12,6 Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno 

di essi è dimenticato davanti a Dio.

12,7 Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate paura: 

valete più di molti passeri!

12,8 Io vi dico: chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio 

dell'uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio;

12,9 ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini, sarà rinnegato davanti agli 

angeli di Dio.

12,10 Chiunque parlerà contro il Figlio dell'uomo, gli sarà perdonato; ma 

a chi bestemmierà lo Spirito Santo, non sarà perdonato.

12,11 Quando vi porteranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle 

autorità, non preoccupatevi di come o di che cosa discolparvi, o di 

che cosa dire,

12,12 perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna 

dire".

12,13 Uno della folla gli disse: "Maestro, di' a mio fratello che divida 

con me l'eredità".

12,14 Ma egli rispose: "O uomo, chi mi ha costituito 

giudice o mediatore sopra di voi?".

12,15 E disse loro: "Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia 

perché, anche se uno è nell'abbondanza, la sua vita non dipende 

da ciò che egli possiede".

12,16 Poi disse loro una parabola: "La campagna di un uomo ricco aveva 

dato un raccolto abbondante.

12,17 Egli ragionava tra sé: "Che farò, poiché non ho dove mettere i miei 

raccolti?

12,18 Farò così - disse -: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri 

più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni.

12,19 Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per 

molti anni; riposati, mangia, bevi e divèrtiti!".

12,20 Ma Dio gli disse: "Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la 

tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?".

12,21 Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio".

12,22 Poi disse ai suoi discepoli: "Per questo io vi dico: non preoccupatevi 

per la vita, di quello che mangerete; né per il corpo, di quello che 

indosserete.

12,23 La vita infatti vale più del cibo e il corpo più del vestito.

12,24 Guardate i corvi: non séminano e non mietono, non hanno dispensa né 

granaio, eppure Dio li nutre. Quanto più degli uccelli valete voi!

12,25 Chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la 

propria vita?

12,26 Se non potete fare neppure così poco, perché vi preoccupate per il 

resto?

12,27 Guardate come crescono i gigli: non faticano e non filano. Eppure 

io vi dico: neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva 

come uno di loro.

12,28 Se dunque Dio veste così bene l'erba nel campo, che oggi c'è e domani 

si getta nel forno, quanto più farà per voi, gente di poca fede.

12,29 E voi, non state a domandarvi che cosa mangerete e berrete, e non 

state in ansia:

12,30 di tutte queste cose vanno in cerca i pagani di questo mondo; ma 

il Padre vostro sa che ne avete bisogno.

12,31 Cercate piuttosto il suo regno, e queste cose vi saranno date in aggiunta.

12,32 Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto dare 

a voi il Regno.

12,33 Vendete ciò che possedete e datelo in elemosina; fatevi borse che 

non invecchiano, un tesoro sicuro nei cieli, dove ladro non arriva 

e tarlo non consuma.

12,34 Perché, dov'è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore.

12,35 Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese;

12,36 siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna 

dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito.

12,37 Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; 

in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà 

mettere a tavola e passerà a servirli.

12,38 E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell'alba, li troverà 

così, beati loro!

12,39 Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale 

ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa.

12,40 Anche voi tenetevi pronti perché, nell'ora che non immaginate, 

viene il Figlio dell'uomo".

12,41 Allora Pietro disse: "Signore, questa parabola la dici per noi o 

anche per tutti?".

12,42 Il Signore rispose: "Chi è dunque l'amministratore fidato e prudente, 

che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione 

di cibo a tempo debito?

12,43 Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così.

12,44 Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi.

12,45 Ma se quel servo dicesse in cuor suo: "Il mio padrone tarda a venire" e 

cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere 

e a ubriacarsi,

12,46 il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l'aspetta 

e a un'ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la 

sorte che meritano gli infedeli.

12,47 Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto 

o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse;

12,48 quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di 

percosse, ne riceverà poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà 

chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più.

12,49 Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che 

fosse già acceso!

12,50 Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato 

finché non sia compiuto!

12,51 Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi 

dico, ma divisione.

12,52 D'ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno 

divisi tre contro due e due contro tre;

12,53 si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre 

contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e 

nuora contro suocera".

12,54 Diceva ancora alle folle: "Quando vedete una nuvola salire da 

ponente, subito dite: "Arriva la pioggia", e così accade.

12,55 E quando soffia lo scirocco, dite: "Farà caldo", e così accade.

12,56 Ipocriti! Sapete valutare l'aspetto della terra e del cielo; 

come mai questo tempo non sapete valutarlo?

12,57 E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto?

12,58 Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo 

la strada cerca di trovare un accordo con lui, per evitare che 

ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all'esattore 

dei debiti e costui ti getti in prigione.

12,59 Io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino 

all'ultimo spicciolo". 

Capitolo 13

13,1 In quello stesso tempo si presentarono alcuni a riferirgli il fatto

di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme

a quello dei loro sacrifici.

13,2 Prendendo la parola, Gesù disse loro: "Credete che quei Galilei fossero

più peccatori di tutti i Galilei, per aver subìto tale sorte?

13,3 No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo.

13,4 O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le 

uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di 

Gerusalemme?

13,5 No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo".

13,6 Diceva anche questa parabola: "Un tale aveva piantato un albero di fichi 

nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò.

13,7 Allora disse al vignaiolo: "Ecco, sono tre anni che vengo a cercare

frutti su quest'albero, ma non ne trovo. Taglialo dunque! Perché deve 

sfruttare il terreno?".

13,8 Ma quello gli rispose: "Padrone, lascialo ancora quest'anno, finché gli 

avrò zappato attorno e avrò messo il concime.

13,9 Vedremo se porterà frutti per l'avvenire; se no, lo taglierai"".

13,10 Stava insegnando in una sinagoga in giorno di sabato.

13,11 C'era là una donna che uno spirito teneva inferma da diciotto anni;

era curva e non riusciva in alcun modo a stare diritta.

13,12 Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: "Donna, sei liberata dalla

tua malattia".

13,13 Impose le mani su di lei e subito quella si raddrizzò e glorificava Dio.

13,14 Ma il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato quella 

guarigione di sabato, prese la parola e disse alla folla: "Ci sono

sei giorni in cui si deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi 

guarire e non in giorno di sabato".

13,15 Il Signore gli replicò: "Ipocriti, non è forse vero che, di sabato, 

ciascuno di voi slega il suo bue o l'asino dalla mangiatoia, per

condurlo ad abbeverarsi?

13,16 E questa figlia di Abramo, che Satana ha tenuto prigioniera per ben 

diciotto anni, non doveva essere liberata da questo legame nel giorno 

di sabato?".

13,17 Quando egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, 

mentre la folla intera esultava per tutte le meraviglie da lui compiute.

13,18 Diceva dunque: "A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo

posso paragonare?

13,19 È simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettò nel suo 

giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero

a fare il nido fra i suoi rami".

13,20 E disse ancora: "A che cosa posso paragonare il regno di Dio?

13,21 È simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di 

farina, finché non fu tutta lievitata".

13,22 Passava insegnando per città e villaggi, mentre era in cammino verso 

 Gerusalemme.

13,23 Un tale gli chiese: "Signore, sono pochi quelli che si salvano?".  

Disse loro:

13,24 "Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, 

cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno.

13,25 Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti 

fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: "Signore, aprici!".

Ma egli vi risponderà: "Non so di dove siete".

13,26 Allora comincerete a dire: "Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza

e tu hai insegnato nelle nostre piazze".

13,27 Ma egli vi dichiarerà: "Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da

me, voi tutti operatori di ingiustizia!".

13,28 Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco

e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, voi invece cacciati fuori.
13,29 Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e 

siederanno a mensa nel regno di Dio.

13,30 Ed ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno 

ultimi".

13,31 In quel momento si avvicinarono alcuni farisei a dirgli: "Parti e

vattene via di qui, perché Erode ti vuole uccidere".

13,32 Egli rispose loro: "Andate a dire a quella volpe: "Ecco, io scaccio

demòni e compio guarigioni oggi e domani; e il terzo giorno la mia

opera è compiuta.

13,33 Però è necessario che oggi, domani e il giorno seguente io prosegua

nel cammino, perché non è possibile che un profeta muoia fuori di

 Gerusalemme".

13,34 Gerusalemme, Gerusalemme, tu che uccidi i profeti e lapidi quelli

che sono stati mandati a te: quante volte ho voluto raccogliere i

tuoi figli, come una chioccia i suoi pulcini sotto le ali, e voi

non avete voluto!

13,35 Ecco, la vostra casa è abbandonata a voi! Vi dico infatti che non mi 

vedrete, finché verrà il tempo in cui direte: Benedetto colui che

viene nel nome del Signore!".

Capitolo 14 

 

14,1 Un sabato si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo. 
14,2 Ed ecco, davanti a lui vi era un uomo malato di idropisìa.
14,3 Rivolgendosi ai dottori della Legge e ai farisei, Gesù disse: "È lecito o no guarire di sabato?".
14,4 Ma essi tacquero. Egli lo prese per mano, lo guarì e lo congedò.
14,5 Poi disse loro: "Chi di voi, se un figlio o un bue gli cade nel pozzo, non lo tirerà fuori subito in giorno di sabato?".
14,6 E non potevano rispondere nulla a queste parole.
14,7 Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti:
14,8 "Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te,
14,9 e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: "Cedigli il posto!". Allora dovrai con vergogna occupare l'ultimo posto.
14,10 Invece, quando sei invitato, va' a metterti all'ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: "Amico, vieni più avanti!". Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali.
14,11 Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato".
14,12 Disse poi a colui che l'aveva invitato: "Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch'essi e tu abbia il contraccambio.
14,13 Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi;
14,14 e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti".
14,15 Uno dei commensali, avendo udito questo, gli disse: "Beato chi prenderà cibo nel regno di Dio!".
14,16 Gli rispose: "Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti.
14,17 All'ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: "Venite, è pronto".
14,18 Ma tutti, uno dopo l'altro, cominciarono a scusarsi. Il primo gli disse: "Ho comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego di scusarmi".
14,19 Un altro disse: "Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego di scusarmi".
14,20 Un altro disse: "Mi sono appena sposato e perciò non posso venire".
14,21 Al suo ritorno il servo riferì tutto questo al suo padrone. Allora il padrone di casa, adirato, disse al servo: "Esci subito per le piazze e per le vie della città e conduci qui i poveri, gli storpi, i ciechi e gli zoppi".
14,22 Il servo disse: "Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma c'è ancora posto".
14,23 Il padrone allora disse al servo: "Esci per le strade e lungo le siepi e costringili ad entrare, perché la mia casa si riempia.
14,24 Perché io vi dico: nessuno di quelli che erano stati invitati gusterà la mia cena"".
14,25 Una folla numerosa andava con lui. Egli si voltò e disse loro:
14,26 "Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo.
14,27 Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.
14,28 Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine?
14,29 Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo,
14,30 dicendo: "Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro".
14,31 Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila?
14,32 Se no, mentre l'altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace.
14,33 Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo.
14,34 Buona cosa è il sale, ma se anche il sale perde il sapore, con che cosa verrà salato?
14,35 Non serve né per la terra né per il concime e così lo buttano via. Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti".

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