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Vangelo Secondo Matteo

DAL CAPITOLO: -- 21 -- AL CAPITOLO: -- 24 --

Capitolo 21

21,1 Quando furono vicini a Gerusalemme e giunsero presso Bètfage, verso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due discepoli,

21,2 dicendo loro:

"Andate nel villaggio di fronte a voi e subito troverete un'asina, legata, e con essa un puledro. Slegateli e conduceteli da me.

21,3

E se qualcuno vi dirà qualcosa, rispondete: "Il Signore ne ha bisogno, ma li rimanderà indietro subito"".

21,4 Ora questo avvenne perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta:

21,5

Dite alla figlia di Sion:

        Ecco, a te viene il tuo re,

        mite, seduto su un'asina

        e su un puledro, figlio di una bestia da soma.

(Zc 9,9)

21,6 I discepoli andarono e fecero quello che aveva ordinato loro Gesù:

21,7 condussero l'asina e il puledro, misero su di essi i mantelli ed egli vi si pose a sedere.

21,8 La folla, numerosissima, stese i propri mantelli sulla strada, mentre altri tagliavano rami dagli alberi e li stendevano sulla strada.

21,9 La folla che lo precedeva e quella che lo seguiva, gridava:

"Osanna al figlio di Davide!

(Sal 117,26)

Benedetto colui che viene nel nome del Signore!

    Osanna nel più alto dei cieli!".

21,10 Mentre egli entrava in Gerusalemme, tutta la città fu presa da agitazione e diceva: "Chi è costui?".

21,11 E la folla rispondeva: "Questi è il profeta Gesù, da Nàzaret di Galilea".

21,12 Gesù entrò nel tempio e scacciò tutti quelli che nel tempio vendevano e compravano; rovesciò i tavoli dei cambiamonete e le sedie dei venditori di colombe

21,13 e disse loro:

"Sta scritto:

   La mia casa sarà chiamata casa di preghiera.

   Voi invece ne fateun covo di ladri".

(Is 5,7 - Ger 7,11)

21,14 Gli si avvicinarono nel tempio ciechi e storpi, ed egli li guarì.

21,15 Ma i capi dei sacerdoti e gli scribi, vedendo le meraviglie che aveva fatto e i fanciulli che acclamavano nel tempio: "Osanna al figlio di Davide!", si sdegnarono,

21,16 e gli dissero: "Non senti quello che dicono costoro?". Gesù rispose loro:

"Sì! Non avete mai letto:

   Dalla bocca di bambini e di lattanti

   hai tratto per te una lode?".

(Sal 8,3)

21,17 Li lasciò, uscì fuori dalla città, verso Betània, e là trascorse la notte.

21,18 La mattina dopo, mentre rientrava in città, ebbe fame.

21,19 Vedendo un albero di fichi lungo la strada, gli si avvicinò, ma non vi trovò altro che foglie, e gli disse:

"Mai più in eterno nasca un frutto da te!"

. E subito il fico seccò.

21,20 Vedendo ciò, i discepoli rimasero stupiti e dissero: "Come mai l'albero di fichi è seccato in un istante?".

21,21 Rispose loro Gesù:

"In verità io vi dico: se avrete fede e non dubiterete, non solo potrete fare ciò che ho fatto a quest'albero, ma, anche se direte a questo monte: "Lèvati e gèttati nel mare", ciò avverrà.

21,22

E tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete".

21,23 Entrò nel tempio e, mentre insegnava, gli si avvicinarono i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo e dissero: "Con quale autorità fai queste cose? E chi ti ha dato questa autorità?".

21,24 Gesù rispose loro:

"Anch'io vi farò una sola domanda. Se mi rispondete, anch'io vi dirò con quale autorità faccio questo.

21,25

Il battesimo di Giovanni da dove veniva? Dal cielo o dagli uomini?".

Essi discutevano fra loro dicendo: "Se diciamo: "Dal cielo", ci risponderà: "Perché allora non gli avete creduto?".

21,26 Se diciamo: "Dagli uomini", abbiamo paura della folla, perché tutti considerano Giovanni un profeta".

21,27 Rispondendo a Gesù dissero: "Non lo sappiamo". Allora anch'egli disse loro:

"Neanch'io vi dico con quale autorità faccio queste cose".

21,28

"Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: "Figlio, oggi va' a lavorare nella vigna".

21,29

Ed egli rispose: "Non ne ho voglia". Ma poi si pentì e vi andò.

21,30

Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: "Sì, signore". Ma non vi andò.

21,31

Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?".

Risposero: "Il primo". E Gesù disse loro:

"In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. 
 

21,32

Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli.

21,33

Ascoltate un'altra parabola: c'era un uomo che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. 
 

21,34

Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto.

21,35

Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono.

21,36

Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo.

21,37

Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: "Avranno rispetto per mio figlio!".

21,38

Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: "Costui è l'erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!".

21,39

Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero.

21,40

Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?".

21,41 Gli risposero: "Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo".

21,42 E Gesù disse loro:

"Non avete mai letto nelle Scritture:

   La pietra che i costruttori hanno scartato

   è diventata la pietra d'angolo;

   questo è stato fatto dal Signore

   ed è una meraviglia ai nostri occhi?

(Sal 117,22-23) 

21,43

Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti.

21,44

Chi cadrà sopra questa pietra si sfracellerà; e colui sul quale essa cadrà, verrà stritolato".

21,45 Udite queste parabole, i capi dei sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro.

21,46 Cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla, perché lo considerava un profeta.

Capitolo 22

22,1 Gesù riprese a parlare loro con parabole e disse:

22,2

"Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio.

22,3

Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire.

22,4

Mandò di nuovo altri servi con quest'ordine: "Dite agli invitati: Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!". 
 

22,5

Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari;

22,6

altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero.

22,7

Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città.

22,8

Poi disse ai suoi servi: "La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; 
 

22,9

andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze".

22,10

Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali. 
 

22,11

Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l'abito nuziale.

22,12

Gli disse: "Amico, come mai sei entrato qui senza l'abito nuziale?". Quello ammutolì.

22,13

Allora il re ordinò ai servi: "Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti". 
 

22,14

Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti".

22,15 Allora i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come coglierlo in fallo nei suoi discorsi.

22,16 Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: "Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno.

22,17 Dunque, di' a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?". 1

22,18 Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose:

"Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? 
 

22,19

Mostratemi la moneta del tributo".

Ed essi gli presentarono un denaro.

22,20 Egli domandò loro:

"Questa immagine e l'iscrizione, di chi sono?".

22,21 Gli risposero: "Di Cesare". Allora disse loro:

"Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio".

22,22 A queste parole rimasero meravigliati, lo lasciarono e se ne andarono.

22,23 In quello stesso giorno vennero da lui alcuni sadducei - i quali dicono che non c'è risurrezione - e lo interrogarono: 22,24 "Maestro, Mosè disse: Se uno muore senza figli, suo fratello ne sposerà la moglie e darà una discendenza al proprio fratello.

22,25 Ora, c'erano tra noi sette fratelli; il primo, appena sposato, morì e, non avendo discendenza, lasciò la moglie a suo fratello.

22,26 Così anche il secondo, e il terzo, fino al settimo.

22,27 Alla fine, dopo tutti, morì la donna.

22,28 Alla risurrezione, dunque, di quale dei sette lei sarà moglie? Poiché tutti l'hanno avuta in moglie".

22,29 E Gesù rispose loro:

"Vi ingannate, perché non conoscete le Scritture e neppure la potenza di Dio.

22,30

Alla risurrezione infatti non si prende né moglie né marito, ma si è come angeli nel cielo. 
 

22,31

Quanto poi alla risurrezione dei morti, non avete letto quello che vi è stato detto da Dio: 
 

22,32

Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe? Non è il Dio dei morti, ma dei viventi!".

22,33 La folla, udendo ciò, era stupita dal suo insegnamento.

22,34 Allora i farisei, avendo udito che egli aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono insieme

22,35 e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova:

22,36 "Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?".

22,37 Gli rispose:

"Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. 
 

22,38

Questo è il grande e primo comandamento. 
 

22,39 I

l secondo poi è simile a quello: Amerai il tuo prossimo come te stesso.

22,40

Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti".

22,41 Mentre i farisei erano riuniti insieme, Gesù chiese loro:

22,42

"Che cosa pensate del Cristo? Di chi è figlio?".

Gli risposero: "Di Davide".

22,43 Disse loro:

"Come mai allora Davide, mosso dallo Spirito, lo chiama Signore, dicendo:

22,44

Disse il Signore al mio Signore:

          Siedi alla mia destra

          finché io ponga i tuoi nemici

          sotto i tuoi piedi?

(Sal 109,1)

22,45

Se dunque Davide lo chiama Signore, come può essere suo figlio?".

22,46 Nessuno era in grado di rispondergli e, da quel giorno, nessuno osò più interrogarlo.

Capitolo 23

23,1 Allora Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli

23,2 dicendo:

"Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei.

23,3

Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno.

23,4

Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito.

23,5

Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange;
 

23,6

si compiacciono dei posti d'onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe,

23,7

dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati "rabbì" dalla gente.

23,8

Ma voi non fatevi chiamare "rabbì", perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli.

23,9

E non chiamate "padre" nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste.

23,10

E non fatevi chiamare "guide", perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo.

23,11

Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo;

23,12

chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato.

23,13

Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti alla gente; di fatto non entrate voi, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrare. 
 

[23,14

Questo versetto é omesso perché  tolto da Mc 12,40

]

23,15

Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo prosèlito e, quando lo è divenuto, lo rendete degno della Geènna due volte più di voi.

23,16

Guai a voi, guide cieche, che dite: "Se uno giura per il tempio, non conta nulla; se invece uno giura per l'oro del tempio, resta obbligato". 
 

23,17

Stolti e ciechi! Che cosa è più grande: l'oro o il tempio che rende sacro l'oro? 
 

23,18

E dite ancora: "Se uno giura per l'altare, non conta nulla; se invece uno giura per l'offerta che vi sta sopra, resta obbligato".

23,19

Ciechi! Che cosa è più grande: l'offerta o l'altare che rende sacra l'offerta?

23,20

Ebbene, chi giura per l'altare, giura per l'altare e per quanto vi sta sopra;

23,21

e chi giura per il tempio, giura per il tempio e per Colui che lo abita.

23,22

E chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi è assiso.

23,23

Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima sulla menta, sull'anéto e sul cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della Legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste invece erano le cose da fare, senza tralasciare quelle. 
 

23,24

Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello!

23,25

Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l'esterno del bicchiere e del piatto, ma all'interno sono pieni di avidità e d'intemperanza.

23,26

Fariseo cieco, pulisci prima l'interno del bicchiere, perché anche l'esterno diventi pulito!

23,27

Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati: all'esterno appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni marciume.

23,28

Così anche voi: all'esterno apparite giusti davanti alla gente, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità.

23,29

Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che costruite le tombe dei profeti e adornate i sepolcri dei giusti,

23,30

e dite: "Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non saremmo stati loro complici nel versare il sangue dei profeti".

23,31

Così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli di chi uccise i profeti.

23,32

Ebbene, voi colmate la misura dei vostri padri.

23,33

Serpenti, razza di vipere, come potrete sfuggire alla condanna della Geènna?

23,34

Perciò ecco, io mando a voi profeti, sapienti e scribi: di questi, alcuni li ucciderete e crocifiggerete, altri li flagellerete nelle vostre sinagoghe e li perseguiterete di città in città; 
 

23,35

perché ricada su di voi tutto il sangue innocente versato sulla terra, dal sangue di Abele il giusto fino al sangue di Zaccaria, figlio di Barachia, che avete ucciso tra il santuario e l'altare.

23,36

In verità io vi dico: tutte queste cose ricadranno su questa generazione.

23,37

Gerusalemme, Gerusalemme, tu che uccidi i profeti e lapidi quelli che sono stati mandati a te, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una chioccia raccoglie i suoi pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto!

23,38

Ecco, la vostra casa è lasciata a voi deserta!

 (Ger22,5 - Ez 11,22-23)

23,39

Vi dico infatti che non mi vedrete più, fino a quando non direte: Benedetto colui che viene nel nome del Signore!" .

(Sal 117,26)


 

Capitolo 24

24,1 Mentre Gesù, uscito dal tempio, se ne andava, gli si avvicinarono i suoi discepoli per fargli osservare le costruzioni del tempio.

24,2 Egli disse loro:

"Non vedete tutte queste cose? In verità io vi dico: non sarà lasciata qui pietra su pietra che non sarà distrutta".

24,3 Al monte degli Ulivi poi, sedutosi, i discepoli gli si avvicinarono e, in disparte, gli dissero: "Di' a noi quando accadranno queste cose e quale sarà il segno della tua venuta e della fine del mondo".

24,4 Gesù rispose loro:

"Badate che nessuno vi inganni!

24,5

Molti infatti verranno nel mio nome, dicendo: "Io sono il Cristo", e trarranno molti in inganno.

24,6

E sentirete di guerre e di rumori di guerre. Guardate di non allarmarvi, perché deve avvenire, ma non è ancora la fine. 
 

24,7

Si solleverà infatti nazione contro nazione e regno contro regno; vi saranno carestie e terremoti in vari luoghi:

24,8

ma tutto questo è solo l'inizio dei dolori.

24,9

Allora vi abbandoneranno alla tribolazione e vi uccideranno, e sarete odiati da tutti i popoli a causa del mio nome.

24,10

Molti ne resteranno scandalizzati, e si tradiranno e odieranno a vicenda. 
 

24,11

Sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno molti;

24,12

per il dilagare dell'iniquità, si raffredderà l'amore di molti.

24,13

Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato. 
 

24,14

Questo vangelo del Regno sarà annunciato in tutto il mondo, perché ne sia data testimonianza a tutti i popoli; e allora verrà la fine.

24,15

Quando dunque vedrete presente

nel luogo santo l'abominio della devastazione

(Dn 9,27)

, di cui parlò il profeta Daniele - chi legge, comprenda -, 
 

24,16

allora quelli che sono in Giudea fuggano sui monti,

24,17

chi si trova sulla terrazza non scenda a prendere le cose di casa sua,

24,18

e chi si trova nel campo non torni indietro a prendere il suo mantello. 
 

24,19

In quei giorni guai alle donne incinte e a quelle che allattano!

24,20

Pregate che la vostra fuga non accada d'inverno o di sabato.

24,21

Poiché vi sarà allora una tribolazione grande, quale non vi è mai stata dall'inizio del mondo fino ad ora, né mai più vi sarà.
 

24,22

E se quei giorni non fossero abbreviati, nessuno si salverebbe; ma, grazie agli eletti, quei giorni saranno abbreviati.

24,23

Allora, se qualcuno vi dirà: "Ecco, il Cristo è qui", oppure: "È là", non credeteci;

24,24

perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi segni e miracoli, così da ingannare, se possibile, anche gli eletti. 
 

24,25

Ecco, io ve l'ho predetto.

24,26

Se dunque vi diranno: "Ecco, è nel deserto", non andateci; "Ecco, è in casa", non credeteci.

24,27

Infatti, come la folgore viene da oriente e brilla fino a occidente, così sarà la venuta del Figlio dell'uomo.

24

,

28

Dovunque sia il cadavere, lì si raduneranno gli avvoltoi.

24,29

Subito dopo la tribolazione di quei giorni,

    il sole si oscurerà,

    la luna non darà più la sua luce,

    le stelle cadranno dal cielo

    e le potenze dei cieli saranno sconvolte.

(Is 13,10 - 34,3 ecc.)

24,30

Allora comparirà in cielo il segno del Figlio dell'uomo e allora si batteranno il petto tutte le tribù della terra, e vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nubi del cielo con grande potenza e gloria

.

24,31

Egli manderà i suoi angeli, con una grande tromba, ed essi raduneranno i suoi eletti dai quattro venti, da un estremo all'altro dei cieli.

24,32

Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l'estate è vicina. 
 

24,33

Così anche voi: quando vedrete tutte queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte.

24,34

In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga.

24,35

Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.

24,36

Quanto a quel giorno e a quell'ora, nessuno lo sa, né gli angeli del cielo né il Figlio, ma solo il Padre.

24,37

Come furono i giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell'uomo.

24,38

Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell'arca,

24,39

e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti: così sarà anche la venuta del Figlio dell'uomo. 
 

24,40

Allora due uomini saranno nel campo: uno verrà portato via e l'altro lasciato.

24,41

Due donne macineranno alla mola: una verrà portata via e l'altra lasciata.

24,42

Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà.

24,43

Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa.

24,44

Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell'ora che non immaginate, viene il Figlio dell'uomo.

24,45

Chi è dunque il servo fidato e prudente, che il padrone ha messo a capo dei suoi domestici per dare loro il cibo a tempo debito?

24,46

Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così! 
 

24,47

Davvero io vi dico: lo metterà a capo di tutti i suoi beni.

24,48

Ma se quel servo malvagio dicesse in cuor suo: "Il mio padrone tarda"

,

24,49

e cominciasse a percuotere i suoi compagni e a mangiare e a bere con gli ubriaconi,

24,50

il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l'aspetta e a un'ora che non sa, 
 

24,51

lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli ipocriti: là sarà pianto e stridore di denti.

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