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Vangelo Secondo Marco
DAL CAPITOLO: -- 7 - AL CAPITOLO: -- 11 --
Capitolo 7
7,1 Allora si riunirono intorno a lui i farisei e alcuni degli scribi venuti da Gerusalemme
7,2 Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani immonde, cioè non lavate -
7,3 - i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavate le mani fino al gomito, attenendosi alla tradizione degli antichi,
7,4 e tornando dal mercato non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, stoviglie e oggetti di rame -
7,5 quei farisei e scribi lo interrogarono: “ perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani immonde? ”
7,6 Ed egli rispose loro: ” Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto: …Questo popolo mi onora con le labbra ma il suo cuore é lontano da me.
7,7 Invano essi mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini. ...(Is 29,13)
7,8 trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini”
7,9 e aggiungeva: “Siete veramente abili nell’eludere il comandamento di Dio, per osservare la vostra tradizione.
7,10 Mosè infatti disse: ...Onora il padre e la madre, e chi maledice il padre e la madre sia messo a morte. ...(Es 20,12; 21,17; Dt 5,16; Lv20,9)
7,11 Voi invece dicendo: ... se uno dichiara al padre o alla madre: Korbàn, cioè offerta sacra è quello che ti sarebbe dovuto da me,
7,12 non gli permetterà più di fare nulla per il padre e la madre,
7,13 annullando così la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte.”
7,14 Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: “ Ascoltatemi tutti e intendete bene:
7,15 non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa contaminarlo; sono invece le cose che escono dall’uomo a contaminarlo”
[7,16 Chi ha orecchi per intendere intenda (versetto mancante nei migliori manoscritti antichi)]
7,17 Quando entrò in casa, lontano dalla folla, i discepoli lo interrogarono sul significato di quella parabola.
7,18 E disse loro: “Siete anche voi così privi di intelletto? Non capite che tutto ciò che entra nell’uomo dal di fuori non può contaminarlo
7,19 perché non gli entra nel cuore ma nel ventre e va a finire nella fogna?”. Dichiarava così mondi tutti gli alimenti.
7,20 Quindi soggiunse: “Ciò che esce dall’uomo , questo si contamina l’uomo.
7,21 Dal di dentro infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive: prostituzioni, furti, omicidi,
7,22 adulteri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza.
7,23 Tutte queste cose cattive vengono fuori dal di dentro e contaminano l’uomo”.
7,24 Partito di là, andò nella regione di Tiro e di Sidone. Ed entrato in una casa, voleva che nessuno lo sapesse, ma non poté restare nascosto.
7,25 Subito una donna che aveva una figlioletta posseduta da uno spirito immondo, appena lo seppe, andò e si gettò ai suoi piedi.
7,26 Ora, quella donna che lo pregava di scacciare il demonio dalla figlia era greca, di origine siro –fenicia.
7,27 Ed egli le dise: “Lascia prima che si sfamino i figli; non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini”.
7,28 Ma essa replicò: “Sì, Signore, ma anche i cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli”.
7,29 Allora le disse: ”Per questa tua parola và, il demonio è uscito da tua figlia”.
7,30 Tornata a casa, trovò la bambina coricata sul letto e il demonio se n’era andato
7,31 Di ritorno dalla regione di tiro, passò a Sidone, dirigendosi verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decapoli.
7,32 E gli condussero un sordomuto, pregandolo di imporgli la mano
7,33 E portandolo in disparte lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli tocco la lingua;
7,34 guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e disse: ”Effatà” cioè: ”apriti!”
7,35 e subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente.
7,36 E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo raccomandava, più essi ne parlavano
7,37 e, pieni di stupore, dicevano: ” Ha fatto bene ogni cosa; fa udire i sordi e fa parlare i muti”.
Capitolo 8
      
8,1 In quei giorni, essendoci di nuovo molta folla che non aveva da mangiare, chiamò a  se i discepoli e disse loro:
8,2   “Sento compassione di questa folla, perché già da tre giorni mi stanno dietro e non hanno da mangiare.
8,3  Se li rimando digiuni alle proprie case, verranno meno per via; e alcuni di loro vengono da lontano”.
8,4 Gli risposero i discepoli: “ E come si potrebbe sfamarli di pane qui, in un deserto?
8,5 E domandò loro: “Quanti pani avete?”. Gli dissero: ” Sette”.
8,6 Gesù ordinò alla folla di sedersi per terra. Presi allora quei sette pani, rese grazie, li
spezzò e li diede ai discepoli perché li distribuissero; ed essi li distribuirono alla folla.
8,7 Avevano anche pochi pesciolini; dopo avere pronunziata la benedizione su di essi, disse di distribuire anche quelli.
8,8 Così essi mangiarono e si saziarono; e portarono via sette sporte di pezzi avanzati.
8,9 Erano circa quattromila. E li congedò.
8,10 Salì poi sulla barca con i suoi discepoli e andò dalle parti di Dalmanùta.
8,11 Allora vennero i farisei e incominciarono a discutere con lui, chiedendogli un segno dal cielo, per metterlo alla prova.
8,12 Ma egli, traendo un profondo sospiro, disse: “Perché questa generazione chiede un segno? In verità vi dico: non sarà dato alcun segno a questa generazione”.
8,13 E lasciatili, risalì sulla barca e si avviò all’altra sponda.
8,14 Ma i discepoli avevano dimenticato di prendere dei pani e non avevano con sé sulla barca che un pane solo.
8,15 Allora egli li ammoniva dicendo: “Fate attenzione, guardatevi dal lievito dei farisei e dal lievito di Erode!”.
8,16 E quelli dicevano fra loro: “Non abbiamo pane”.
8,17 Ma Gesù, accortosi di questo, disse loro: “Perché discutete che non avete pane?
  Non intendete e non capite ancora? Avete il cuore indurito?
8,18  Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? E non vi ricordate,
8,19  quando ho spezzato i cinque pani per i cinquemila, quante ceste colme di 
  pezzi avete portato via?”. Gli dissero: “ Dodici”.
8,20  “ E quando ho spezzato i sette pani per i quattromila, quante sporte piene di pezzi avete portato via?”. Gli dissero: “Sette”.
8,21 E disse loro: “ Non capite ancora?”. 
8,22 Giunsero a Betsàida, dove gli condussero un cieco pregandolo di toccarlo.
8,23 Allora prese il cieco per mano, lo condusse fuori dal villaggio e, dopo avergli messo della saliva sugli occhi, gli impose le mani e gli disse: “Vedi qualcosa?”. 
8,24 Quegli, alzando gli occhi, disse: “Vedo gli uomini, poiché vedo come degli alberi che camminano”.
8,25 Allora gli impose di nuovo le mani sugli occhi ed egli ci vide chiaramente e fu sanato e vedeva a distanza ogni cosa.
8,26 E lo rimandò a casa dicendo: “ Non entrare nemmeno nel villaggio”.
8,27 Poi Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesaréa di Filippo; e per via interrogava i suoi discepoli dicendo: “ Chi dice la gente che io sia?”.
8,28 Ed essi gli risposero: “Giovanni il Battista, altri poi Elia, e altri uno dei profeti”.
8,29 Ma egli replicò: “E voi chi dite che io sia?”. Pietro gli rispose: “Tu sei il Cristo”
8,30 E impose loro severamente di non parlare di lui a nessuno.
8,31 E incominciò a insegnar loro che il Figlio dell’Uomo doveva molto soffrire, ed essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti, e dagli scribi, poi venire ucciso e, dopo tre giorni, risuscitare.
8,32 Gesù faceva questo discorso apertamente. Allora Pietro lo prese in disparte, e si mise a rimproverarlo.
8,33 Ma egli voltandosi e guardando i discepoli, rimproverò Pietro e disse: “Lungi da me, satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini”.
8,34   Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: “Se qualcuno vuol venire dietro me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua.
8,35  Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del vangelo, la salverà.
8,36  che giova infatti all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la propria anima?
8,37   E che cosa potrebbe mai dare un uomo in cambio della propria anima?
8,38  chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell’Uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi”.
Capitolo 9
9,1 E diceva loro “In verità vi dico: vi sono alcuni qui presenti, che non morranno
senza aver visto il regno di Dio venire con potenza”.
9, 2 Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un
alto monte, in disparte, loro soli. Fu trasfigurato davanti a loro
9,3 e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra
potrebbe renderle così bianche.
9,4 E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù.
9,5 Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: "Rabbì, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia".
9,6 Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati.
9,7 Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce:
"Questi è il Figlio mio, l'amato: ascoltatelo!".
9,8 E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù
solo, con loro.
9,9 Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò
che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell'uomo fosse risorto dai morti.
9,10 Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire
risorgere dai morti.
9,11 E lo interrogavano: "Perché gli scribi dicono che prima deve venire Elia?".
9,12 Egli rispose loro: "Sì, prima viene Elia e ristabilisce ogni cosa; ma, come sta
scritto del Figlio dell'uomo? Che deve soffrire molto ed essere disprezzato.
9,13 Io però vi dico che Elia è già venuto e gli hanno fatto quello che hanno voluto,
come sta scritto di lui".
9,14 E arrivando presso i discepoli, videro attorno a loro molta folla e alcuni scribi che
discutevano con loro.
9,15 E subito tutta la folla, al vederlo, fu presa da meraviglia e corse a salutarlo.
9,16 Ed egli li interrogò: "Di che cosa discutete con loro?".
9,17 E dalla folla uno gli rispose: "Maestro, ho portato da te mio figlio, che ha uno
spirito muto.
9,18 Dovunque lo afferri, lo getta a terra ed egli schiuma, digrigna i denti e si
irrigidisce. Ho detto ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti".
9,19 Egli allora disse loro: "O generazione incredula! Fino a quando sarò con voi?
Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo da me".
9,20 E glielo portarono. Alla vista di Gesù, subito lo spirito scosse con convulsioni
il ragazzo ed egli, caduto a terra, si rotolava schiumando.
9,21 Gesù interrogò il padre: "Da quanto tempo gli accade questo?". Ed egli
rispose: "Dall'infanzia;
9, 22 anzi, spesso lo ha buttato anche nel fuoco e nell'acqua per ucciderlo. Ma se tu
puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci".
9,23 Gesù gli disse: "Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede".
9, 24 Il padre del fanciullo rispose subito ad alta voce: "Credo; aiuta la mia incredulità!".
9, 25 Allora Gesù, vedendo accorrere la folla, minacciò lo spirito impuro dicendogli:
"Spirito muto e sordo, io ti ordino, esci da lui e non vi rientrare più".
9,26 Gridando e scuotendolo fortemente, uscì. E il fanciullo diventò come morto,
sicché molti dicevano: "È morto".
9,27 Ma Gesù lo prese per mano, lo fece alzare ed egli stette in piedi.
9,28 Entrato in casa, i suoi discepoli gli domandavano in privato: "Perché noi non siamo
riusciti a scacciarlo?".
9,29 Ed egli disse loro: "Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun
modo, se non con la preghiera".
9,30 Partiti di là, attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse.
9,31 Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: "Il Figlio dell'uomo viene
consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso,
dopo tre giorni risorgerà".
9,32 Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo.
9,33 Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: "Di che cosa stavate
discutendo per la strada?".
9,34 Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più
grande.
9,35 Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: "Se uno vuole essere il primo, sia
l'ultimo di tutti e il servitore di tutti".
9,36 E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro:
9,37 "Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi
accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato".
9,38 Giovanni gli disse: "Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel
tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva".
9,39 Ma Gesù disse: "Non glielo impedite, perché non c'è nessuno che faccia un
miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me:
9, 40 chi non è contro di noi è per noi.
9,41 Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d'acqua nel mio nome perché
siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa.
9,42 Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto
meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e
sia gettato nel mare.
9,43 Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella
vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel
fuoco inestinguibile.
[9, 44 dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue.]
9,45 E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella
vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna.
[9,46 dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue.]
9,47 E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare
nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato
nella Geènna,
9,48 dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue. (Is 66,24)
9,49 Ognuno infatti sarà salato con il fuoco.
9,50 Buona cosa è il sale; ma se il sale diventa insipido, con che cosa gli darete
sapore? Abbiate sale in voi stessi e siate in pace gli uni con gli altri".
Capitolo 10
10,1 Partito di là, venne nella regione della Giudea e al di là del fiume
Giordano. La folla accorse di nuovo a lui e di nuovo egli insegnava loro,
come era solito fare.
10,2 Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, gli domandavano
se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie.
10,3 Ma egli rispose loro: "Che cosa vi ha ordinato Mosè?".
10,4 Dissero: "Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla". (Dt 24,1)
10,5 Gesù disse loro: "Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi
questa norma.
10,6 Ma dall'inizio della creazione Dio li fece maschio e femmina;
10,7 per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie (Gn 1,27; 2,24)
10,8 e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola
carne.
10,9 Dunque l'uomo non divida quello che Dio ha congiunto".
10,10 A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento.
10,11 E disse loro: "Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un'altra, commette
adulterio verso di lei;
10,12 e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio".
10,13 Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. 
10,14 Gesù, al vedere questo, s'indignò e disse loro: "Lasciate che i bambini vengano
a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio.
10,15 In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un
bambino, non entrerà in esso".
10,16 E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro.
10,17 Mentre andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in
ginocchio davanti a lui, gli domandò: "Maestro buono, che cosa devo fare
per avere in eredità la vita eterna?".
10,18 Gesù gli disse: "Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. 
10,19  Tu conosci i comandamenti: Non uccidere, non commettere adulterio, non
 rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre". (Es 20,12-16; Dt 5,16-22)
10,20 Egli allora gli disse: "Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia
giovinezza".
10,21 Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: "Una cosa sola ti
manca: va', vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in
cielo; e vieni! Seguimi!".
10,22 Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva
infatti molti beni.
10,23 Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: "Quanto è difficile,
per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!".
10,24 I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro:
"Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio!
10,25 È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco
entri nel regno di Dio".
10,26 Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: "E chi può essere salvato?".
10,27 Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: "Impossibile agli uomini, ma non a
Dio! Perché tutto è possibile a Dio".
10,28 Pietro allora prese a dirgli: "Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito". 
10,29 Gesù gli rispose: "In verità io vi dico: non c'è nessuno che abbia lasciato 
casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo,
10,30 che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli
e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà.
10,31 Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi saranno primi".
10,32 Mentre erano sulla strada per salire a Gerusalemme, Gesù camminava davanti
a loro ed essi erano sgomenti; coloro che lo seguivano erano impauriti. Presi di
nuovo in disparte i Dodici, si mise a dire loro quello che stava per accadergli:
10,33 "Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà consegnato ai
capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani,
10,34 lo derideranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e lo uccideranno,
e dopo tre giorni risorgerà".
10,35 Gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedeo, dicendogli: "Maestro,
vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo".
10,36 Egli disse loro: "Che cosa volete che io faccia per voi?".
10,37 Gli risposero: "Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno
alla tua sinistra".
10,38 Gesù disse loro: "Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice
che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?".
10,39 Gli risposero: "Lo possiamo". E Gesù disse loro: "Il
calice che io bevo anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono
battezzato anche voi sarete battezzati.
10,40 Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo;
è per coloro per i quali è stato preparato".
10,41 Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni.
10,42 Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: "Voi sapete che coloro i quali sono
considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le
opprimono.
10,43 Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro
servitore,
10,44 e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti.
10,45 Anche il Figlio dell'uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per
servire e dare la propria vita in riscatto per molti".
10,46 E giunsero a Gerico. Mentre partiva da Gerico insieme ai suoi discepoli e
a molta folla, il figlio di Timeo, Bartimeo, che era cieco, sedeva lungo la strada
a mendicare.
10,47 Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: "Figlio di
Davide, Gesù, abbi pietà di me!".
10,48 Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte:
"Figlio di Davide, abbi pietà di me!".
10,49 Gesù si fermò e disse: "Chiamatelo!". Chiamarono il cieco, dicendogli:
"Coraggio! Àlzati, ti chiama!".
10,50 Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù.
10,51 Allora Gesù gli disse: "Che cosa vuoi che io faccia per te?". E il cieco
gli rispose: "Rabbunì, che io veda di nuovo!".
10,52 E Gesù gli disse: "Va', la tua fede ti ha salvato". E subito vide di nuovo e lo
seguiva lungo la strada.
Capitolo 11
11,1 Quando furono vicini a Gerusalemme, verso Bètfage e Betània, presso il
monte degli Ulivi, mandò due dei suoi discepoli
2,11 e disse loro: "Andate nel villaggio di fronte a voi e subito, entrando in
esso, troverete un puledro legato, sul quale nessuno è ancora salito.
Slegatelo e portatelo qui.
11,3 E se qualcuno vi dirà: "Perché fate questo?", rispondete: "Il Signore ne
ha bisogno, ma lo rimanderà qui subito"".
11,4 Andarono e trovarono un puledro legato vicino a una porta, fuori sulla strada,
e lo slegarono.
11,5 Alcuni dei presenti dissero loro: "Perché slegate questo puledro?".
11,6 Ed essi risposero loro come aveva detto Gesù. E li lasciarono fare.
11,7 Portarono il puledro da Gesù, vi gettarono sopra i loro mantelli ed egli vi salì
sopra.
11,8 Molti stendevano i propri mantelli sulla strada, altri invece delle fronde, tagliate
nei campi.
11,9 Quelli che precedevano e quelli che seguivano, gridavano:
         
"Osanna!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore! (S
al 117,26)
11,10 Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide!
Osanna nel più alto dei cieli!".
11,11 Ed entrò a Gerusalemme, nel tempio. E dopo aver guardato ogni cosa
attorno, essendo ormai l'ora tarda, uscì con i Dodici verso Betània.
11,12 La mattina seguente, mentre uscivano da Betània, ebbe fame.
11,13 Avendo visto da lontano un albero di fichi che aveva delle foglie, si avvicinò
per vedere se per caso vi trovasse qualcosa ma, quando vi giunse vicino,
non trovò altro che foglie. Non era infatti la stagione dei fichi.
11,14 Rivolto all'albero, disse: "Nessuno mai più in eterno mangi i tuoi frutti!".
E i suoi discepoli l'udirono.
11,15 Giunsero a Gerusalemme. Entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che
vendevano e quelli che compravano nel tempio; rovesciò i tavoli dei
cambiamonete e le sedie dei venditori di colombe
11,16 e non permetteva che si trasportassero cose attraverso il tempio.
11,17 E insegnava loro dicendo: "Non sta forse scritto:
La mia casa sarà chiamata
casa di preghiera per tutte le nazioni?
Voi invece ne avete fatto un covo di ladri". (Is 56,7)
11,18 Lo udirono i capi dei sacerdoti e gli scribi e cercavano il modo di farlo morire.
 Avevano infatti paura di lui, perché tutta la folla era stupita del suo insegnamento. 
11,19 Quando venne la sera, uscirono fuori dalla città.
11,20 La mattina seguente, passando, videro l'albero di fichi seccato fin dalle radici.
11,21 Pietro si ricordò e gli disse: "Maestro, guarda: l'albero di fichi che hai maledetto
è seccato".
11,22 Rispose loro Gesù: "Abbiate fede in Dio!
11,23 In verità io vi dico: se uno dicesse a questo monte: "Lèvati e gèttati nel
mare", senza dubitare in cuor suo, ma credendo che quanto dice avviene,
ciò gli avverrà.
11,24 Per questo vi dico: tutto quello che chiederete nella preghiera, abbiate
fede di averlo ottenuto e vi accadrà.
11,25 Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno,
perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi le
vostre colpe".
[11,26 Ma se voi non perdonate, il vostro Padre celeste non vi perdonerà nemmeno
le vostre colpe]
11,27 Andarono di nuovo a Gerusalemme. E, mentre egli camminava nel tempio,
vennero da lui i capi dei sacerdoti, gli scribi e gli anziani
11,28 e gli dissero: "Con quale autorità fai queste cose? O chi ti ha dato l'autorità
di farle?".
11,29 Ma Gesù disse loro: "Vi farò una sola domanda. Se mi rispondete, vi dirò
con quale autorità faccio questo.
11,30 Il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini? Rispondetemi".
11,31 Essi discutevano fra loro dicendo: "Se diciamo: "Dal cielo", risponderà:"Perché
allora non gli avete creduto?".
11,32 Diciamo dunque: "Dagli uomini"?". Ma temevano la folla, perché tutti ritenevano
che Giovanni fosse veramente un profeta.
11,33 Rispondendo a Gesù dissero: "Non lo sappiamo". E Gesù disse loro:
"Neanche io vi dico con quale autorità faccio queste cose".