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Vangelo Secondo Marco

DAL CAPITOLO: -- 1 - AL CAPITOLO: -- 6 --

Capitolo 1

1,1 Inizio del vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio

1,2 Come é scritto nel profeta Isia: ...ecco, io mando il mio messaggero davanti a te,   egli ti preparerà la strada.

1,3 Voce di colui che grida nel deserto: preparate la strada del Signore, raddrizzate i   suoi sentieri...,(Ml 3,1 e Is 40,3)

1,4 si presentò Giovanni a battezzare nel deserto, predicando un battesimo di   conversione per il perdono dei peccati.

1,5 Accorreva a lui la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume
Giordano, confessando i loro peccati.

1,6 Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle intorno ai fianchi, si cibava di locuste e miele
selvatico

1,7 e predicava: “Dopo di me viene uno che è più forte di me e al quale io non sono degno di chinarmi per sciogliere i
legacci dei suoi sandali.

1,8 Io vi ho battezzato in acqua ma Egli vi battezzerà con Spirito Santo”.

1,9 In quei giorni Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da   Giovanni.

1,10 E, uscendo dall’acqua, vide aprirsi i cieli e lo Spirito Santo scendere su di lui come   una colomba.

1,11 E si sentì una voce dal cielo: “Tu sei il Figlio mio prediletto, in te mi sono   compiaciuto”.

1,12 Subito dopo lo Spirito lo spinse nel deserto

1,13 e vi rimase quaranta giorni, tentato da Satana; stava con le fiere e gli angeli lo servivano.

1,14 Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea predicando il vangelo di Dio e diceva:

1,15 “Il tempo é compiuto é il regno di Dio é vicino; convertitevi e credete al   vangelo”.

1,16 Passando lungo il mare della Galilea , vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare;
erano infatti pescatori.

1,17 Gesù disse loro: “seguitemi vi farò diventare pescatori di uomini”

1,18 E subito, lasciate le reti, lo seguirono.

1,19 Andando un poco oltre, vide anche sulla barca Giacomo di Zebedeo e Giovanni suo   fratello mentre riassettavano le reti.

1,20 Li chiamò. Ed essi lasciato il loro padre Zebedeo sulla barca con i garzoni, lo   seguirono.

1,21 Andarono a Càfarnao e, entrato proprio di sabato nella sinagoga, Gesù si mise ad   insegnare.

1,22 Ed erano stupiti del suo insegnamento, perché insegnava loro come uno che ha autorità e non come gli scribi.

1,23 Allora un uomo che era nella sinagoga, posseduto da uno spirito immondo, si mise  a gridare:

1,24 “Che c’entri con noi Gesù Nazzareno? Sei venuto a rovinarci! Io so chi tu sei: il santo di Dio”.

1,25   E Gesù lo sgridò: “Taci! Esci da quell’uomo”

1,26 E lo spirito immondo, straziandolo e gridando forte, uscì da lui.

1,27 Tutti furono presi da timore , tanto che si chiedevano a vicenda: “chi é mai questo?   Una dottrina nuova insegnata
con autorità. Comanda persino agli spiriti immondi e   gli ubbidiscono!”.

1,28 La sua fama si diffuse subito dovunque nei dintorni della Galilea.

1,29 E, usciti dalla sinagoga, si recarono subito in casa di Simone e di Andrea, in compagnia di Giacomo e di Giovanni

1,30 La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei

1,31Egli, accostatosi, la sollevò prendendola per la mano; la febbre la lasciò ed essa si mise a servirli.

1,32 Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati.

1,33 Tutta la città era riunita davanti alla porta.

1,34 Guarì molti che erano afflitti da varie malattie e scacciò molti demoni; ma non permetteva ai demoni di parlare, perché lo conoscevano.

1,35 Al mattino si alzò quando ancora era buio e, uscito di casa, si ritirò in un luogo deserto e là pregava.

1,36 Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce

1,37 e, trovatolo, gli dissero: “Tutti ti cercano!”

1,38 Egli disse loro: “Andiamocene per i villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo, infatti, sono
venuto!”.

1,39 E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demoni.

1,40 Allora venne a lui un lebbroso: lo supplicava in ginocchio e gli diceva: “Se vuoi, puoi guarirmi!”.

1,41 Mosso a compassione, stese la mano, lo toccò e gli disse: “Lo voglio, guarisci!”.

1,42 Subito la lebbra scomparve ed egli guarì.

1,43 E ammonendolo severamente, lo rimandò e gli disse:

1,44 “Guarda di non dir niente a nessuno, ma va, presentati al sacerdote, e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha ordinato, a testimonianza per loro”.

1,45 Ma quegli, allontanatosi, cominciò a proclamare e a divulgare il fatto, al punto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma se ne stava fuori, in luoghi deserti, e venivano a lui da ogni parte.

Capitolo 2
     
2,1 Ed entrò di nuovo a Cafarnao dopo alcuni giorni. Si seppe che era a casa
2,2 e si radunarono tante persone, da non esserci più posto neanche davanti alla porta, ed egli annunziava loro la parola.
2,3 Si recarono da lui con un paralitico portato da quattro persone.
2,4 Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dov’egli si trovava e, fatta un’apertura, calarono il lettuccio su cui giaceva il paralitico.
2,5 Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico: ”Figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati”.
2,6 Seduti là erano alcuni scribi che pensavano in cuor loro
2,7 “Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può rimettere i peccati se non Dio solo?”
2,8 Ma Gesù, avendo subito conosciuto nel suo spirito che così pensavano tra se, disse loro: “Perché pensate così nei vostri cuori?
2,9 Che cosa è più facile: dire al paralitico: ti sono rimessi i tuoi peccati, o dire: alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina?
2,10 Ora perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati,
2,11 ti ordino – disse al paralitico – alzati, prendi il tuo lettuccio e va a casa tua”.
2,12 Quegli si alzò, prese il suo lettuccio e se ne andò in presenza di tutti e tutti si meravigliarono e lodavano Dio dicendo:” Non abbiamo mai visto nulla di simile!”
2,13 Uscì di nuovo lungo il mare; tutta la follla veniva a lui ed egli li ammaestrava.
2,14 Nel passare, vide Levi, figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: “Seguimi”. Egli, alzatosi, lo seguì.
2,15 mentre Gesù stava a mensa a casa di lui, molti pubblicani e peccatori si misero a mensa insieme con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che li seguivano.
2,16 Allora gli scribi della setta dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: “Come mai egli mangia e beve in compagnia dei pubblicani e dei peccatori? “.
2,17 Avendo udito questo , Gesù disse loro: “Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; non sono venuto per chiamare i giusti, ma i peccatori”.
2,18 Ora i discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un digiuno. Si recarono allora da Gesù e gli dissero: “Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano ?”.
2,19 Gesù disse loro: “ possono forse digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro? Finchè hanno lo sposo con loro, non possono digiunare.
2,20 Ma verranno i giorni in cui sarà loro tolto lo sposo e allora digiuneranno.
2,21 Nessuno cuce una toppa di panno grezzo su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo squarcia il vecchio e si forma uno strappo peggiore.
2,22 E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri e si perdono vino e otri, ma vino nuovo in otri nuovi”.
2,23 In giorno di sabato Gesù passava per i campi di grano, e i discepoli, camminando, cominciarono a strappare le spighe.
2.24 I farisei gli dissero: “Vedi? Perché essi fanno di sabato quel che non è permesso?”.
2,25 Ma egli rispose loro: “Non avete mai letto che cosa fece Davide quando si trovò nel bisogno ed ebbe fame, lui ed i suoi compagni?
2,26 Come entrò nella casa di Dio, sotto il sommo sacerdote Abiatàr, e mangiò i pani dell’offerta, che soltanto ai sacerdoti è lecito mangiare, e ne diede anche ai suoi compagni?”.
2,27 E diceva loro: “Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato!
2,28 Perciò il Figlio dell’Uomo è signore anche del sabato”.

Capitolo 3

3,1 Entrò di nuovo nella sinagoga. C’era un uomo che aveva una mano inaridita,

3,2 e lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato per poi accusarlo.

3,3 Egli disse all’uomo che aveva la mano inaridita: “Mettiti nel mezzo!”

3,4 Poi domandò loro: ” E’ lecito in giorno di sabato fare il bene o il male, salvare una vita o toglierla?”.

3,5 Ma essi tacevano. E guardandoli tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse a quell’uomo : “Stendi la mano!”. La stese e la sua mano fu risanata.

3,6 E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire.

3,7 Gesù intanto si ritirò presso il mare con i suoi discepoli e lo seguì una gran folla dalla Galilea.

3,8 Dalla Giudea e da Gerusalemme e dall’Indumea e dalla Transgiordania e dalle parti   di Tiro e Sidone una gran folla, sentendo ciò che faceva, si recò da lui.

3,9 Alora egli pregò i suoi discepoliche gli mettessero a disposizione una barca, a  causa della folla, perché non lo schiacciassero.

3,10 Infatti ne aveva guariti molti, così che quanti avevano qualche male gli si gettavano addosso per toccarlo.

3,11 Gli spiriti immondi, quando lo vedevano, gli si gettavano ai piedi gridando: “Tu sei il   Figlio di Dio!”.

3,12 Ma egli li sgridava severamente perché non lo manifestassero.

3,13 Salì poi sul monte, chiamò a se quelli che egli volle ed essi andarono con lui.

3,14 Ne costituì Dodici che stessero con lui

3,15 e anche per mandarli a predicare e perché avessero il potere di scacciare i demoni.

3,16 Costituì dunque i Dodici: Simone, al quale impose il nome di Pietro

3.17 poi Giacomo di Zebedeoe Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanèrghes, cioè figli del tuono;

3,18 e Andrea, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananeo

3,19 e Giuda Iscariota, quello che poi lo tradì.

3,20 Entrò in una casa e si radunò intorno a lui molta folla, al punto che non potevano neppure prendere cibo.

3,21 Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; poiché dicevano : “ E’ fuori di sé”.

3,22 Ma gli scribi, che erano discesi da Gerusalemme, dicevano: “Costui è posseduto da Beelzebùl e scaccia i demoni per mezzo del principe dei demoni”.

3,23 Ma egli chiamatili diceva loro in parabole: ” Come può satana scacciare satana?

3,24 Se un regno è diviso in se stesso, quel regno non può reggersi;

3,25 se una casa è divisa in se stessa, quella casa non può reggersi.

3,26 Alla stessa maniera , se satana si ribella contro se stesso ed è diviso, non può resistere, ma sta per finire.

3,27 Nessuno può entrare ne lla casa di un uomo forte e rapire le sue cose se prima non avrà legato l’uomo forte; allora ne saccheggerà la casa.

3,28 In verità vi dico: tutti i peccati saranno perdonati ai figli degli uomini e anche tutte le bestemmie che diranno;

3,29 ma chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo, non avrà perdono in eterno: sarà reo di colpa eterna”.

3,30 Poiche dicevano : “ E’ posseduto da uno spirito immondo”.

3,31Giunsero sua madre e i suoi fratelli e, stando fuori, lo mandarono a chiamare.

3,32 tutto attorno era seduta la folla e gli dissero: “Ecco tua madre, e i tuoi fratelli e le tue sorelle sono fuori e ti cercano”.

3,33 Ma egli rispose loro: “Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?”.

3,34 Girando lo sguardo su quelli che gli stavano seduti attorno, disse: “Ecco mia   madre e i miei fratelli!

3,35 Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre”.

Capitolo 4

4,1 Di nuovo si mise ad insegnare lungo il mare. E si riunì intorno a lui una folla enorme, tanto egli salì su una barca e là
restò seduto, stando in mare, mentre la folla era a terra lungo la riva.

4,2 Insegnava loro molte cose in parabole e diceva loro nel suo insegnamento:

4,3 “Ascoltate. Ecco, uscì il seminatore a seminare.

4,4 Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada e vennero gli uccelli e la divorarono.

4,5 Un’altra cadde fra i sassi, dove non c’era molta terra, e subito spuntò perché   non c’era un terreno profondo;

4,6 ma quando si levò il sole restò bruciata e, non avendo radice si seccò.

4,7 Un’altra cadde tra le spine; le spine crebbero, la soffocarono e non diede   frutto.

4,8 E un’altra cadde sulla terra buona, diede frutto che venne su e crebbe, e rese   ora il   trenta, ora il sessanta e ora il cento per uno”.

4,9 E diceva: “Chi ha orecchi per intendere intenda!”.

4,10 Quando poi fu solo, i suoi insieme ai dodici lo interrogavano sulle parabole. Ed egli 

 disse loro:

4,11 “A voi è stato confidato il mistero del regno di Dio; a quelli di fuori invece   tutto viene esposto in parabole,

4,12 perché: guardino , ma non vedano,

 ascoltino, ma non intendano,

  perché non si convertano e venga loro perdonato”. (Is 6,9-10 liberamente citato)

4,13 Continuò dicendo loro: “Se non comprendete questa parabola, come potrete   capire tutte le altre parabole?

4,14 Il seminatore semina la parola.

4,15 Quelli lungo la strada sono coloro nei quali viene seminata la parola; ma   quando l’ascoltano, subito viene
satana, e porta via la parola seminata in loro.

4,16 Similmente quelli che ricevono il seme sulle pietre sono coloro che, quando ascoltano la parola, subito l’accolgono con gioia,

4,17 ma non hanno radice in se stessi, sono incostanti e quindi, al sopraggiungere di qualche tribolazione o persecuzione a causa della parola, subito si abbattono.

4,18 Altri sono quelli che ricevono il seme tra le spine: sono coloro che hanno ascoltato la parola,

4,19 ma sopraggiungono le preoccupazioni del mondo e l’inganno della ricchezza   e tutte le altre bramosie, soffocano la parola e questa rimane senza frutto.

4,20 Quelli poi che ricevono il seme sul terreno buono, sono coloro che ascoltano   la parola, l’accolgono e portano frutto nella misura chi del trenta, chi del   sessanta, chi del cento per uno”.

4,21 Diceva loro: “Si porta forse la lampada per metterla sotto il moggio o sotto il   letto? O piuttosto per metterla sul lucerniere?

4,22 Non c’è nulla infatti di nascosto che non debba essere manifestato e nulla di   segreto che non debba essere messo in luce.

4,23 Se uno ha orecchi per intendere, intenda!”.

4,24 Diceva loro: “Fate attenzione a quello che udite: con la stessa misura con la   quale   misurate, sarete misurati anche voi; anzi vi sarà dato di più.

4,25 poiché a chi ha, sarà dato e a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha”.

4,26 Diceva: ”Il Regno di Dio è come un uomo che getta il seme nella terra;

4,27 dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce; come egli stesso non lo sa.

4,28 Poiché la terra produce spontaneamente, prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga.

4,29 Quando il frutto è pronto, subito si mette mano alla falce, perché è venuta la mietitura”.

4,30 Diceva: “A cosa possiamo paragonare il regno di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo?

4,31 Esso è come un granellino di senapa che, quando viene seminato per terra , è il più piccolo di tutti i semi che sono sulla terra;

4,32 ma appena seminato cresce e diviene più grande di tutti gli ortaggi e fa rami tanto grandi che gli uccelli del cielo possono ripararsi alla sua ombra”.

4,33 Con molte parabole di questo genere annunziava loro la parola secondo quello che potevano intendere.

4,34 Senza parabole non parlava loro; ma in privato, ai suoi discepoli, spiegava ogni cosa.

4,35 In quel medesimo giorno, verso sera, disse loro: “Passiamo all’altra riva”.

4,36 E lasciata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui.

4,37 Nel frattenpo si sollevò una gran tempesta di vento e gettava le onde nella barca, tanto che ormai era piena.

4,38 Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: “Maestro, non t’importa che moriamo?”.

4,39 Destatosi, sgridò il vento e disse al mare: “Taci, calmati!”. Il vento cessò e vi fu grande bonaccia.

4,40 Poi disse loro: “Perché siete paurosi? Non avete ancora fede?”.

4,41 E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: “Chi è dunque costui, al quale anche il vento e il mare obbediscono?”.

Capitolo 5

5,1 Intanto giunsero all’altra riva del mare, nella regione dei Gerasèni.

5,2 Come scese dalla barca, gli venne incontro dai sepocri un uomo posseduto da uno spirito immondo.

5,3 Egli aveva la sua dimora nei sepolcri e nessuno più riusciva a tenerlo legato neanche con catene,

5,4 perché più volte era stato legato con ceppi e catene, ma aveva sempre spezzato le catene e infranto i ceppi, e nessuno più riusciva a domarlo.

5,5 Continuamente, notte e giorno, tra i sepolcri e sui monti, gridava e si percuoteva con pietre.

5,6 Visto Gesù da lontano, accorse, gli si gettò ai piedi,

5,7 e urlando a gran voce disse: “Che hai tu in comune con me, Gesù, Figlio del Dio Altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!”.

5,8 Gli diceva infatti: “Esci, spirito immondo, da quest’uomo!” .

5,9 E gli domandò: “Come ti chiami?”. “Mi chiamo Legione, gli rispose, perché siamo in molti”.

5,10 E prese a scongiurarlo con insistenza perché non lo cacciasse fuori da quella regione.

5,11 Ora c’era là, sul monte, un numeroso branco di porci al pascolo.

5,12 E gli spiriti lo scongiurarono: “Mandaci da quei porci, perché entriamo in essi”.

5,13 Glielo permise. E gli spiriti immondi uscirono e entrarono nei porci e il branco si precipitò dal burrone nel mare; erano circa duemila e affogarono uno dopo l’altro nel mare.

5,14 I mandriani allora fuggirono, portarono la notizia in città e nella campagna e la gente si mosse a vedere che cosa fosse accaduto.

5,15 Giunti che furono da Gesù, videro l’indemoniato seduto, vestito e sano di mente, lui che era stato posseduto dalla Legione, ed ebbero paura.

5,16 Quelli che avevano visto tutto, spiegarono loro che cosa era accaduto all’indemoniato e il fatto dei porci.

5,17 Ed essi si misero a pregarlo di andarsene dal loro territorio.

5,18   Mentre risaliva nella barca, colui che era stato indemoniato lo pregava di permettergli di stare con lui.

5,19 Non glielo permise, ma gli disse: “Và nella tua casa, dai tuoi, annunzia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ti ha usato”.

5,20 Egli se ne andò e si mise a proclamare per la Decapoli ciò che Gesù gli aveva fatto, e tutti ne erano meravigliati.

5,21 Essendo passato di nuovo Gesù all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla, ed egli stava lungo il mare.

5,22 Si recò da lui uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, vedutolo, gli si gettò ai piedi

5,23 e lo pregava con insistenza: “La mia figlioletta è agli estremi; vieni a imporgli le mani perché sia guarita viva”.

5,24 Gesù andò con lui .Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.

5,25 Or un donna , che da dodici anni era affetta da emorragia

5,26 e aveva molto sofferto per opera di molti medici spendendo tutti i suoi averi senza nessun vantaggio, anzi peggiorando,

5,27 udito parlare di Gesù, venne tra la folla, alle sue spalle, e gli toccò il mantello. Diceva infatti:

5,28 ”Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò guarita”.

5,29 E subito le si feremò il flusso di sangue, e sentì nel suo corpo che era guarita da quel male.

5,30 Ma subito Gesù, avvertita la potenza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: “Chi mi ha toccato il mantello?”.

5,31 I discepoli gli dissero: “Tu vedi la folla che ti si stringe attorno e dici: Chi mi ha toccato?”.

5,32 Egli intanto guardava intorno, per vedere colei che aveva fatto questo.

5,33 E la donna impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità.

5,34 Gesù rispose: “Figlia, la tua fede ti ha salvata. Và in pace e sii guarita dal tuo male”.

5,35 Mentre ancora parlava, dalla casa del capo della sinagoga vennero a dirgli: “Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?”.

5,36 Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinsgoga: “Non temere, continua solo ad avere fede!”.

5,37 E non permise a nessuno di seguirlo fuorchè a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo.

5,38 Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che pinageva e urlava.

5,39 Entrato, disse loro: “Perché fate tanto strepito e piangete? La bambina non è morta, ma dorme”.

5,40   Ed essi lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con se il padre e la madre della fanciulla e quelli che erano con lui, ed entrò dove era la bambina.

5,41 Presa la mano della bambina, le disse: “Talità kum”, che significa: “ Fanciulla, io ti dico, alzati!”.

5,42 Subito la fanciulla si alzò e si mise a camminare; aveva dodici anni. Essi furono presi da grande stupore.

5,43 Gesù raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e ordinò di darle da mangiare.

6,1 Partito quindi di là, andò nella sua patria e i discepoli lo seguirono.

6,2 Venuto il sabato, incominciò a insegnare nella sinagoga. E molti ascoltandolo rimanevano stupiti e dicevano: “Donde gli vengono queste cose? E che sapienza è mai questa che gli è stata data? E questi prodigi compiuti dalle sue mani?

Capitolo 6

6,3 Non è costui il carpentiere, figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Joses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle non stanno qui da noi?”. E si scandalizzavano di lui.

6,4 Ma Gesù disse loro: “Un profeta non è dispreazzato che nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua”.

6,5 E non vi pote operare nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi ammalati e li guarì.

6,6 E si meravigliava della loro incredulità. Gesù andava attorno per i villaggi, insegnando.

6,7 Allora chiamò i dodici, ed incominciò a mandarli a due a due e diede loro il potere sugli spiriti immondi .

6,8 E ordinò loro che, oltre al bastone, non prendessero nulla per il viaggio: né pane, né bisaccia, né danaro nella borsa;

6,9 ma, calzati solo i sandali, non indossassero due tuniche.

6,10 E diceva loro: “Entrati in una casa, rimanetevi fino a che ve ne andiate da quel luogo.

6,11 Se in qualche luogo non vi riceveranno e non vi ascolteranno, andandovene, scuotete la povere di sotto ai vostri piedi, a testimonianza per loro”.

6,12 E partiti, predicavano che la gente si convertisse.

6,13 scacciavano molti demòni, ungevano di olio molti infermi e li guarivano.

6,14 Il re Erode sentì parlare di Gesù, poiché intanto il suo nome era diventato famoso.

  Si diceva: “Giovanni il Battista è risciuscitato dai morti e per questo il potere dei miracoli opera in lui”.

6,15 Altri invece dicevano: ”E’ Elia”; altri dicevano ancora: “E’ un profeta, come uno dei profeti”.

6,16 Ma Erode, al sentirne parlare,diceva: “Quel Giovanni che io ho fatto decapitare è risciuscitato!”.

6,17 Erode infatti aveva fatto arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodiade, moglie di suo fratello Filippo, che egli aveva sposato.

6,18 Giovanni diceva a Erode: “Non ti è lecito tenere la moglie di tuo fratello”.

6,19 Per questo Erodìade gli portava rancore e avrebbe voluto farlo uccidere, ma non poteva,

6,20 perché Erode temeva Giovanni, sapendolo giusto e santo, e vigilava su di lui; e anche se nell’ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri.

6,21 Venne però il giorno propizio, quando Erode per il suo compleanno fece un banchetto per i grandi della sua corte, gli ufficiali e i notabili della Galilea.

6,22 Entrata la figlia della stessa Erodiade, danzò e piacque a Erode e ai commensali. Allora il re disse alla ragazza: “Chiedimi quello che vuoi e io telo darò”.

6,23 E fece questo giuramento: “Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno”.

6,24 La ragazza uscì e disse alla madre: Che cosa devo chiedere?”. Quella rispose: “La testa di Giovanni il Battista”.

6,25 Ed entrata di corsa dal re fece la riciesta dicendo: “Voglio che tu mi dia subito su un vassoio la testa di Giovanni il Battista”

6,26 Il re divenne triste; tuttavia, a motivo del giuramento e dei commensali, non volle opporle un rifiuto.

6,27 Subito il re mandò una guardia con l’ordine che gli fosse portata la testa.

6,28 La guardia andò, lo decapitò in prigione e portò la testa su un vassoio, la diede alla ragazza e la ragazza la diede a sua madre.

6,29 I discepoli di Giovanni, saputa la cosa, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro.

6,30 Gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e insegnato.

6,31 Ed egli disse loro: “Venite in disparte, in un luogo solitario, e riposatevi un pò" . Era infatti molta la folla che andava e veniva e non avevano più neanche il tempo di mangiare.

6,32 Allora partirono sulla barca verso un luogo solitario, in disparte.

6,33 Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città cominciarono ad accorrere là a piedi e li precedettero.

6,34 Sbarcando, vide molta folla e si commosse per loro, perché erano come pecore senza pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.

6,35 Essendosi ormai fatto tardi, gli si avicinarono i discepoli dicendo: “Questo luogo è solitario ed è ormai tardi;

6,36 congedali perciò, in modo che, andando per le campagne ed i villaggi vicini, possano comprarsi da mangiare”.

6,37 Ma egli rispose: “Voi stessi date loro da mangiare”. Gli dissero: “Dobbiamo andare noi a comperare duecento denari di pane e dare loro da mangiare?”.

6,38 Ma egli replicò loro: “Quanti pani avete? Andate a vedere”. E accertatisi, riferirono: “Cinque pani e due pesci”.

6,39 Allora ordinò loro di farli mettere tutti a sedere, a gruppi, sull’erba verde.

6,40 E sedettero tutti a gruppi e gruppetti di cento e cinquanta.

6,41 Presi i cinque pani e i due pesci, levò gli occhi al cielo, pronunziò la benedizione, spezzò i pani e li dava ai discepoli perché li distribuissero; e divise i due pesci fra tutti.

6,42 Tutti mangiarono e si sfamarono,

6,43 e portarono via dodici ceste piene di pezzi di pane e anche dei pesci.

6,44 Quelli che avevano mangiato i pani erano cinquemila uomini.

6.45 Ordinò poi ai discepoli di salire sulla barca e precederlo sull’altra riva, verso Betsàida, mentre egli avrebbe licenziato la folla.

6,46 Appena li ebbe congedati, salì sul monte a pregare.

6,47 Venuta la sera, la barca era in mezzo al mare ed egli solo a terra.

6,48 Vedendoli però tutti affaticati nel remare, poiché avevano il vento contrario, già verso l’ultima parte della notte andò verso di loro camminando sul mare, e voleva oltrepassarli.

6,49 Essi, vedendolo camminare sul mare, pensarono: “ E’ un fantasma “, e cominciarono a gridare,

6,50 perché tutti lo avevano visto ed erano rimasti turbati. Ma egli subito rivolse loro la parola e disse: “Coraggio, sono io, non temete! “.

6,51 Quindi salì con loro sulla barca e il vento cessò. Ed erano enormemente stupiti in se stessi,

6,52 perché non avevano capito il fatto dei pani, essendo il loro cuore indurito.

6,53 Compiuta la traversata, approdarono e presero terra a Genèsaret .

6,54 Appena scesi dalla barca, la gente lo riconobbe,

6,55 e accorrendo da tutta quella regione incominciarono a portargli sui lettucci tutti quelli che stavano male, dovunque udivano che si trovasse.

6,56 E dovunque giungeva, in villaggi città o campagne, ponevano i malati nelle piazze e lo pregavano di potergli toccare almeno la frangia del mantello; e quanti lo toccavano guarivano.

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