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Vangelo Secondo Marco
DAL CAPITOLO: -- 12- AL CAPITOLO: -- 16 --
Capitolo 12
12,1 Si mise a parlare loro con parabole: "Un uomo piantò una vigna, la
circondò con una siepe, scavò una buca per il torchio e costruì una torre. (Is 5,1-2)
La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano.
12,2 Al momento opportuno mandò un servo dai contadini a ritirare da loro la
sua parte del raccolto della vigna.
12,3 Ma essi lo presero, lo bastonarono e lo mandarono via a mani vuote.
12,4 Mandò loro di nuovo un altro servo: anche quello lo picchiarono sulla
testa e lo insultarono.
12,5 Ne mandò un altro, e questo lo uccisero; poi molti altri: alcuni li
bastonarono, altri li uccisero.
12,6 Ne aveva ancora uno, un figlio amato; lo inviò loro per ultimo, dicendo:
"Avranno rispetto per mio figlio!".
12,7 Ma quei contadini dissero tra loro: "Costui è l'erede. Su, uccidiamolo
e l'eredità sarà nostra!".
12,8 Lo presero, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna.
12,9 Che cosa farà dunque il padrone della vigna? Verrà e farà morire i contadini
e darà la vigna ad altri.
12,10 Non avete letto questa Scrittura:
La pietra che i costruttori hanno scartato
è diventata la pietra d'angolo;
12,11 questo è stato fatto dal Signore
ed è una meraviglia ai nostri occhi?". (Sal 117, 22-23)
12,12 E cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla; avevano capito
infatti che aveva detto quella parabola contro di loro. Lo lasciarono e se
ne andarono.
12,13 Mandarono da lui alcuni farisei ed erodiani, per coglierlo in fallo nel
discorso.
12,14 Vennero e gli dissero: "Maestro, sappiamo che sei veritiero e non hai
soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno, ma insegni
la via di Dio secondo verità. È lecito o no pagare il tributo a Cesare?
Lo dobbiamo dare, o no?".
12,15 Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse loro: "Perché volete mettermi alla prova? Portatemi un denaro: voglio vederlo".
12,16 Ed essi glielo portarono. Allora disse loro: "Questa immagine e l'iscrizione,
di chi sono?". Gli risposero: "Di Cesare".
12,17 Gesù disse loro: "Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare, e quello che è di
Dio, a Dio". E rimasero ammirati di lui.
12,18 Vennero da lui alcuni sadducei - i quali dicono che non c'è risurrezione -
e lo interrogavano dicendo:
12,19 "Maestro, Mosè ci ha lasciato scritto che, se muore il fratello di qualcuno e lascia
la moglie senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al
proprio fratello.
12,20 C'erano sette fratelli: il primo prese moglie, morì e non lasciò discendenza.
12,21 Allora la prese il secondo e morì senza lasciare discendenza;
e il terzo ugualmente,
12,22 e nessuno dei sette lasciò discendenza. Alla fine, dopo tutti, morì anche la donna.
12,23 Alla risurrezione, quando risorgeranno, di quale di loro sarà moglie? Poiché tutti
e sette l'hanno avuta in moglie".
12,24 Rispose loro Gesù: "Non è forse per questo che siete in errore, perché non
conoscete le Scritture né la potenza di Dio?
12,25 Quando risorgeranno dai morti, infatti, non prenderanno né moglie né
marito, ma saranno come angeli nei cieli.
12,26 Riguardo al fatto che i morti risorgono, non avete letto nel libro di Mosè, nel
racconto del roveto, come Dio gli parlò dicendo: Io sono il Dio di Abramo,
il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe?
12,27 Non è Dio dei morti, ma dei viventi! Voi siete in grave errore".
12,28 Allora si avvicinò a lui uno degli scribi che li aveva uditi discutere e, visto come
aveva ben risposto a loro, gli domandò: "Qual è il primo di tutti i comandamenti?".
12,29 Gesù rispose: "Il primo è: Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l'unico
Signore;
12,30 amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima,
con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. (Dt 6,4-5; Lv19,18)
12,31 Il secondo è questo: Amerai il tuo prossimo come te stesso. Non c'è altro
comandamento più grande di questi".
12,32 Lo scriba gli disse: "Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e
non vi è altri all'infuori di Lui;
12,33 amarlo con tutto il cuore, con tutta l'intelligenza e con tutta la forza e amare il
prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici".
12,34 Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: "Non sei lontano
dal regno di Dio". E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.
12,35 Insegnando nel tempio, Gesù diceva: "Come mai gli scribi dicono che il Cristo
è figlio di Davide?
12,36 Disse infatti Davide stesso, mosso dallo Spirito Santo:
Disse il Signore al mio Signore:
Siedi alla mia destra,
finché io ponga i tuoi nemici
sotto i tuoi piedi.
(S
al
109,1)
12,37 Davide stesso lo chiama Signore: da dove risulta che è suo figlio?". E
la folla numerosa lo ascoltava volentieri.
12,38 Diceva loro nel suo insegnamento: "Guardatevi dagli scribi, che amano
passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze,
12,39 avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti.
12,40 Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi
riceveranno una condanna più severa".
12,41 Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti
ricchi ne gettavano molte.
12,42 Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo.
12,43 Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: "In verità io vi dico: questa
vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri.
12,44 Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere".
Capitolo 13
      
13,1 Mentre usciva dal tempio, uno dei suoi discepoli gli disse: "Maestro, guarda che pietre e che costruzioni!". 
13,2 Gesù gli rispose: "Vedi queste grandi costruzioni? Non sarà lasciata qui pietra su pietra che non venga distrutta".
13,3 Mentre stava sul monte degli Ulivi, seduto di fronte al tempio, Pietro, Giacomo, Giovanni e Andrea lo interrogavano in disparte:
13, 4 "Di' a noi: quando accadranno queste cose e quale sarà il segno quando tutte queste cose staranno per compiersi?".
13,5 Gesù si mise a dire loro: "Badate che nessuno v'inganni! 
13,6 Molti verranno nel mio nome, dicendo: "Sono io", e trarranno molti in inganno. 
13,7  E quando sentirete di guerre e di rumori di guerre, non allarmatevi; deve avvenire, ma non è ancora la fine. 
13,.8  Si solleverà infatti nazione contro nazione e regno contro regno; vi saranno terremoti in diversi luoghi e vi saranno carestie: questo è l'inizio dei dolori.
13,9  Ma voi badate a voi stessi! Vi consegneranno ai sinedri, sarete percossi nelle sinagoghe e comparirete davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro. 
13,10  Ma prima è necessario che il Vangelo sia proclamato a tutte le nazioni. 
13,11  E quando vi condurranno via per consegnarvi, non preoccupatevi prima di quello che direte, ma dite ciò che in quell'ora vi sarà dato: perché non siete voi a parlare, ma lo Spirito Santo. 
13,12  Il fratello farà morire il fratello, il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. 
13,13  Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato.
13,14  Quando vedrete l'abominio della devastazione presente là dove non è lecito • chi legge, comprenda -, allora quelli che si trovano nella Giudea fuggano sui monti, 
13,15  chi si trova sulla terrazza non scenda e non entri a prendere qualcosa nella sua casa, 
13,16  e chi si trova nel campo non torni indietro a prendersi il mantello. 
13,17 In quei giorni guai alle donne incinte e a quelle che allattano! 
13,18  Pregate che ciò non accada d'inverno; 
13,19  perché quelli saranno giorni di tribolazione, quale non vi è mai stata dall'inizio della creazione, fatta da Dio, fino ad ora, e mai più vi sarà. 
13,20 E se il Signore non abbreviasse quei giorni, nessuno si salverebbe. Ma, grazie agli eletti che egli si è scelto, ha abbreviato quei giorni. 
13,21  Allora, se qualcuno vi dirà: "Ecco, il Cristo è qui; ecco, è là", voi non credeteci; 
13,22  perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno segni e prodigi per ingannare, se possibile, gli eletti. 
13,23  Voi, però, fate attenzione! Io vi ho predetto tutto.
13,24  In quei giorni, dopo quella tribolazione, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce,
 13,25 le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte. 
13.26 Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. 
13,27  Egli manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall'estremità della terra fino all'estremità del cielo.
13,28  Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l'estate è vicina. 
13,29  Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte. 
13,30  In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga. 
13,31  Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. 
13,32  Quanto però a quel giorno o a quell'ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre.
13,33 Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. 
13,34  È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare. 
13,35  Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; 
13,36  fate in modo che, giungendo all'improvviso, non vi trovi addormentati. 
13,37  Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!".
Capitolo 14
14,1 Mancavano due giorni alla Pasqua e agli Azzimi, e i capi dei sacerdoti e gli
scribi cercavano il modo di catturarlo con un inganno per farlo morire.
14,2 Dicevano infatti: "Non durante la festa, perché non vi sia una rivolta del popolo".
14,3 Gesù si trovava a Betània, nella casa di Simone il lebbroso. Mentre era a tavola,
giunse una donna che aveva un vaso di alabastro, pieno di profumo di puro
nardo, di grande valore. Ella ruppe il vaso di alabastro e versò il profumo sul
suo capo.
14,4 Ci furono alcuni, fra loro, che si indignarono: "Perché questo spreco di profumo?
14,5 Si poteva venderlo per più di trecento denari e darli ai poveri!". Ed erano infuriati c
ontro di lei.
14,6 Allora Gesù disse: "Lasciatela stare; perché la infastidite? Ha compiuto
un'azione buona verso di me.
14,7 I poveri infatti li avete sempre con voi e potete far loro del bene quando volete, ma non sempre avete me.
14,8 Ella ha fatto ciò che era in suo potere, ha unto in anticipo il mio corpo per la
sepoltura.
14,9 In verità io vi dico: dovunque sarà proclamato il Vangelo, per il mondo intero,
in ricordo di lei si dirà anche quello che ha fatto".
14,10 Allora Giuda Iscariota, uno dei Dodici, si recò dai capi dei sacerdoti per consegnare
loro Gesù.
14,11 Quelli, all'udirlo, si rallegrarono e promisero di dargli del denaro. Ed egli cercava
come consegnarlo al momento opportuno.
14,12 Il primo giorno degli Azzimi, quando si immolava la Pasqua, i suoi discepoli gli
dissero: "Dove vuoi che andiamo a preparare, perché tu possa mangiare la
Pasqua?".
14,13 Allora mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: "Andate in città e vi verrà
incontro un uomo con una brocca d'acqua; seguitelo.
14,14 Là dove entrerà, dite al padrone di casa: "Il Maestro dice: Dov'è la mia stanza,
in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?".
14,15 Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala, arredata e già pronta; lì
preparate la cena per noi".
14,16 I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e
prepararono la Pasqua.
14,17 Venuta la sera, egli arrivò con i Dodici.
14,18 Ora, mentre erano a tavola e mangiavano, Gesù disse: "In verità io vi dico:
uno di voi, colui che mangia con me, mi tradirà".
14,19 Cominciarono a rattristarsi e a dirgli, uno dopo l'altro: "Sono forse io?".
14,20 Egli disse loro: "Uno dei Dodici, colui che mette con me la mano nel piatto.
14,21 Il Figlio dell'uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell'uomo, dal
quale il Figlio dell'uomo viene tradito! Meglio per quell'uomo se non fosse mai
nato!".
14,22 E, mentre mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede
loro, dicendo: "Prendete, questo è il mio corpo".
14,23 Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti.
14,24 E disse loro: "Questo è il mio sangue dell'alleanza, che è versato per molti.
14,25 In verità io vi dico che non berrò mai più del frutto della vite fino al giorno in
cui lo berrò nuovo, nel regno di Dio".
14,26 Dopo aver cantato l'inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.
14,27 Gesù disse loro: "Tutti rimarrete scandalizzati, perché sta scritto:
Percuoterò il pastore e le pecore saranno disperse. (ZC 13,7)
14,28 Ma, dopo che sarò risorto, vi precederò in Galilea".
14,29 Pietro gli disse: "Anche se tutti si scandalizzeranno, io no!".
14,30 Gesù gli disse: "In verità io ti dico: proprio tu, oggi, questa notte, prima che
due volte il gallo canti, tre volte mi rinnegherai".
14,31 Ma egli, con grande insistenza, diceva: "Anche se dovessi morire con te, io
non ti rinnegherò". Lo stesso dicevano pure tutti gli altri.
13,32 Giunsero a un podere chiamato Getsèmani ed egli disse ai suoi discepoli:
"Sedetevi qui, mentre io prego".
14,33 Prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciò a sentire paura e
angoscia.
14,34 Disse loro: "La mia anima è triste fino alla morte. Restate qui e vegliate".
14,35 Poi, andato un po' innanzi, cadde a terra e pregava che, se fosse possibile,
passasse via da lui quell'ora.
14,36 E diceva: "Abbà! Padre! Tutto è possibile a te: allontana da me questo
calice! Però non ciò che voglio io, ma ciò che vuoi tu".
14,37 Poi venne, li trovò addormentati e disse a Pietro: "Simone, dormi? Non sei
riuscito a vegliare una sola ora?
14,38 Vegliate e pregate per non entrare in tentazione. Lo spirito è pronto, ma
la carne è debole".
14,39 Si allontanò di nuovo e pregò dicendo le stesse parole.
14,40 Poi venne di nuovo e li trovò addormentati, perché i loro occhi si erano fatti
pesanti, e non sapevano che cosa rispondergli.
14,41 Venne per la terza volta e disse loro: "Dormite pure e riposatevi! Basta! È
venuta l'ora: ecco, il Figlio dell'uomo viene consegnato nelle mani dei peccatori.
14,42 Alzatevi, andiamo! Ecco, colui che mi tradisce è vicino".
14,43 E subito, mentre ancora egli parlava, arrivò Giuda, uno dei Dodici, e con lui
una folla con spade e bastoni, mandata dai capi dei sacerdoti, dagli scribi e
dagli anziani.
14,44 Il traditore aveva dato loro un segno convenuto, dicendo: "Quello che bacerò, è
lui; arrestatelo e conducetelo via sotto buona scorta".
14,45 Appena giunto, gli si avvicinò e disse: "Rabbì" e lo baciò.
14,46 Quelli gli misero le mani addosso e lo arrestarono.
14,47 Uno dei presenti estrasse la spada, percosse il servo del sommo sacerdote e
gli staccò l'orecchio.
14,48 Allora Gesù disse loro: "Come se fossi un ladro siete venuti a prendermi con
spade e bastoni.
14,49 Ogni giorno ero in mezzo a voi nel tempio a insegnare, e non mi avete
arrestato. Si compiano dunque le Scritture!".
14,50 Allora tutti lo abbandonarono e fuggirono.
14,51 Lo seguiva però un ragazzo, che aveva addosso soltanto un lenzuolo, e lo
afferrarono.
14,52 Ma egli, lasciato cadere il lenzuolo, fuggì via nudo.
14,53 Condussero Gesù dal sommo sacerdote, e là si riunirono tutti i capi dei sacerdoti,
gli anziani e gli scribi.
14,54 Pietro lo aveva seguito da lontano, fin dentro il cortile del palazzo del sommo
sacerdote, e se ne stava seduto tra i servi, scaldandosi al fuoco.
14,55 I capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano una testimonianza contro Gesù
per metterlo a morte, ma non la trovavano.
14,56 Molti infatti testimoniavano il falso contro di lui e le loro testimonianze non erano
concordi.
14,57 Alcuni si alzarono a testimoniare il falso contro di lui, dicendo:
14,58 "Lo abbiamo udito mentre diceva: "Io distruggerò questo tempio, fatto da mani
d'uomo, e in tre giorni ne costruirò un altro, non fatto da mani d'uomo"".
14,59 Ma nemmeno così la loro testimonianza era concorde.
14,60 Il sommo sacerdote, alzatosi in mezzo all'assemblea, interrogò Gesù dicendo:
"Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?".
14,61 Ma egli taceva e non rispondeva nulla. Di nuovo il sommo sacerdote lo interrogò
dicendogli: "Sei tu il Cristo, il Figlio del Benedetto?".
14,62 Gesù rispose: "Io lo sono!
E vedrete ilFiglio dell'uomo
seduto alla destra della Potenza
e venire con le nubi del cielo". ( Sal 109,1 - Dn 7,13)
14,63 Allora il sommo sacerdote, stracciandosi le vesti, disse: "Che bisogno abbiamo
ancora di testimoni?
14,64 Avete udito la bestemmia; che ve ne pare?". Tutti sentenziarono che era reo di
morte.
14,65 Alcuni si misero a sputargli addosso, a bendargli il volto, a percuoterlo e a dirgli: "
Fa' il profeta!". E i servi lo schiaffeggiavano.
14,66 Mentre Pietro era giù nel cortile, venne una delle giovani serve del sommo
sacerdote
14,67 e, vedendo Pietro che stava a scaldarsi, lo guardò in faccia e gli disse:
"Anche tu eri con il Nazareno, con Gesù".
14,68 Ma egli negò, dicendo: "Non so e non capisco che cosa dici". Poi uscì
fuori verso l'ingresso e un gallo cantò.
14,69 E la serva, vedendolo, ricominciò a dire ai presenti: "Costui è uno di loro".
14,70 Ma egli di nuovo negava. Poco dopo i presenti dicevano di nuovo a Pietro:
"È vero, tu certo sei uno di loro; infatti sei Galileo".
14,71 Ma egli cominciò a imprecare e a giurare: "Non conosco quest'uomo di cui
parlate".
14,72 E subito, per la seconda volta, un gallo cantò. E Pietro si ricordò della
parola che Gesù gli aveva detto: "Prima che due volte il gallo canti, tre volte
mi rinnegherai". E scoppiò in pianto.
Capitolo 15
15,1 E subito, al mattino, i capi dei sacerdoti, con gli anziani, gli scribi e tutto il
sinedrio, dopo aver tenuto consiglio, misero in catene Gesù, lo portarono via
e lo consegnarono a Pilato.
15,2 Pilato gli domandò: "Tu sei il re dei Giudei?". Ed egli rispose: "Tu lo dici".
15,3 I capi dei sacerdoti lo accusavano di molte cose.
15,4 Pilato lo interrogò di nuovo dicendo: "Non rispondi nulla? Vedi di quante cose
ti accusano!".
15,5 Ma Gesù non rispose più nulla, tanto che Pilato rimase stupito.
15,6 A ogni festa, egli era solito rimettere in libertà per loro un carcerato, a loro
richiesta.
15,7 Un tale, chiamato Barabba, si trovava in carcere insieme ai ribelli che nella
rivolta avevano commesso un omicidio.
15,8 La folla, che si era radunata, cominciò a chiedere ciò che egli era solito
concedere.
15,9 Pilato rispose loro: "Volete che io rimetta in libertà per voi il re dei Giudei?".
15,10 Sapeva infatti che i capi dei sacerdoti glielo avevano consegnato per invidia.
15,11 Ma i capi dei sacerdoti incitarono la folla perché, piuttosto, egli rimettesse in
libertà per loro Barabba.
15,12 Pilato disse loro di nuovo: "Che cosa volete dunque che io faccia di quello che
voi chiamate il re dei Giudei?".
15,13 Ed essi di nuovo gridarono: "Crocifiggilo!".
15,14 Pilato diceva loro: "Che male ha fatto?". Ma essi gridarono più forte: "Crocifiggilo!". 
15,15 Pilato, volendo dare soddisfazione alla folla, rimise in libertà per loro Barabba 
e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso.
15,16 Allora i soldati lo condussero dentro il cortile, cioè nel pretorio, e convocarono
tutta la truppa.
15,17 Lo vestirono di porpora, intrecciarono una corona di spine e gliela misero
attorno al capo.
15,18 Poi presero a salutarlo: "Salve, re dei Giudei!".
15,19 E gli percuotevano il capo con una canna, gli sputavano addosso e, piegando
le ginocchia, si prostravano davanti a lui.
15,20 Dopo essersi fatti beffe di lui, lo spogliarono della porpora e gli fecero indossare
le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo.
15,21 Costrinsero a portare la sua croce un tale che passava, un certo Simone di
Cirene, che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e di Rufo.
15,22 Condussero Gesù al luogo del Gòlgota, che significa "Luogo del cranio",
15,23 e gli davano vino mescolato con mirra, ma egli non ne prese.
15,24 Poi lo crocifissero e si divisero le sue vesti, tirando a sorte su di esse
ciò che ognuno avrebbe preso.
15,25 Erano le nove del mattino quando lo crocifissero.
15,26 la scritta con il motivo della sua condanna diceva: "Il re dei Giudei".
15,27 Con lui crocifissero anche due ladroni, uno a destra e uno alla sua sinistra.
[15,28 E si compì la Scrittura che dice: È stato messo tra i malfattori ]
15,29 Quelli che passavano di là lo insultavano, scuotendo il capo e dicendo:
"Ehi, tu che distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre giorni,
15,30 salva te stesso scendendo dalla croce!".
15,31 Così anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi, fra loro si facevano beffe di
lui e dicevano: "Ha salvato altri e non può salvare se stesso!
15, 32 Il Cristo, il re d'Israele, scenda ora dalla croce, perché vediamo e crediamo!".
E anche quelli che erano stati crocifissi con lui lo insultavano.
15,33 Quando fu mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio.
15,34 Alle tre, Gesù gridò a gran voce: "Eloì, Eloì, lemà sabactàni?", che significa:
"Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?".
15,35 Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: "Ecco, chiama Elia!".
15,36 Uno corse a inzuppare di aceto una spugna, la fissò su una canna e gli
dava da bere, dicendo: "Aspettate, vediamo se viene Elia a farlo scendere".
15,37 Ma Gesù, dando un forte grido, spirò.
15,38 Il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo.
15,39 Il centurione, che si trovava di fronte a lui, avendolo visto spirare in quel
modo, disse: "Davvero quest'uomo era Figlio di Dio!".
15,40 Vi erano anche alcune donne, che osservavano da lontano, tra le quali
Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo il minore e di Ioses, e Salome,
15,41 le quali, quando era in Galilea, lo seguivano e lo servivano, e molte altre che
erano salite con lui a Gerusalemme.
15,42 Venuta ormai la sera, poiché era la Parasceve, cioè la vigilia del sabato,
15,43 Giuseppe d'Arimatea, membro autorevole del sinedrio, che aspettava
anch'egli il regno di Dio, con coraggio andò da Pilato e chiese il corpo di Gesù.
15,44 Pilato si meravigliò che fosse già morto e, chiamato il centurione, gli domandò
se era morto da tempo.
15,45 Informato dal centurione, concesse la salma a Giuseppe.
15,46 Egli allora, comprato un lenzuolo, lo depose dalla croce, lo avvolse con il lenzuolo
e lo mise in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare una pietra
all'entrata del sepolcro.
15,47 Maria di Màgdala e Maria madre di Ioses stavano a osservare dove veniva posto.
Capitolo 16
16,1 Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e Salome
comprarono oli aromatici per andare a ungerlo.
16,2 Di buon mattino, il primo giorno della settimana, vennero al sepolcro al
levare del sole.
16,3 Dicevano tra loro: "Chi ci farà rotolare via la pietra dall'ingresso del sepolcro?".
16,4 Alzando lo sguardo, osservarono che la pietra era già stata fatta rotolare,
benché fosse molto grande.
16,5 Entrate nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d'una
veste bianca, ed ebbero paura.
16,6 Ma egli disse loro: "Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso.
È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l'avevano posto.
16,7 Ma andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro: "Egli vi precede in Galilea. Là lo
vedrete, come vi ha detto"".
16,8 Esse uscirono e fuggirono via dal sepolcro, perché erano piene di spavento
e di stupore. E non dissero niente a nessuno, perché erano impaurite.
16,9 Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve prima a
Maria di Màgdala, dalla quale aveva scacciato sette demòni.
16,10 Questa andò ad annunciarlo a quanti erano stati con lui ed erano in lutto e
in pianto.
16,11 Ma essi, udito che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero.
16,12 Dopo questo, apparve sotto altro aspetto a due di loro, mentre erano in
cammino verso la campagna.
16,13 Anch'essi ritornarono ad annunciarlo agli altri; ma non credettero neppure
a loro.
16,14 Alla fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola, e li rimproverò
per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli
che lo avevano visto risorto.
16,15 E disse loro: "Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura.
16,16 Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato.
16,17 Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio
nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove,
16,18 prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà
loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno".
16,19 Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette
alla destra di Dio.
16,20 Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva
insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.