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Vangelo Secondo Luca

DAL CAPITOLO: -- 20 -- AL CAPITOLO: -- 24 --

Capitolo 20
 

20,1 Un giorno, mentre istruiva il popolo nel tempio e annunciava il Vangelo, sopraggiunsero i capi dei sacerdoti e gli scribi con gli anziani

20,2 e si rivolsero a lui dicendo: "Spiegaci con quale autorità fai queste cose o chi è che ti ha dato questa autorità".

20,3 E Gesù rispose loro:

"Anch'io vi farò una domanda. Ditemi:

20,4

il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini?"

.

20,5 Allora essi ragionavano fra loro dicendo: "Se diciamo: "Dal cielo", risponderà: "Perché non gli avete creduto?".

20.6 Se invece diciamo: "Dagli uomini", tutto il popolo ci lapiderà, perché è convinto che Giovanni sia un profeta".

20,7 Risposero quindi di non saperlo.

20.8 E Gesù disse loro:

"Neanch'io vi dico con quale autorità faccio queste cose".

20,9 Poi prese a dire al popolo questa parabola:

"Un uomo piantò una vigna, la diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano per molto tempo.

20,10

Al momento opportuno, mandò un servo dai contadini perché gli dessero la sua parte del raccolto della vigna. Ma i contadini lo bastonarono e lo mandarono via a mani vuote.

20,11

Mandò un altro servo, ma essi bastonarono anche questo, lo insultarono e lo mandarono via a mani vuote.

20,12

Ne mandò ancora un terzo, ma anche questo lo ferirono e lo cacciarono via.

20,13

Disse allora il padrone della vigna: "Che cosa devo fare? Manderò mio figlio, l'amato, forse avranno rispetto per lui!".

20,14

Ma i contadini, appena lo videro, fecero tra loro questo ragionamento: "Costui è l'erede. Uccidiamolo e così l'eredità sarà nostra!".

20,15

Lo cacciarono fuori della vigna e lo uccisero. Che cosa farà dunque a costoro il padrone della vigna?

20,16

Verrà, farà morire quei contadini e darà la vigna ad altri".

 Udito questo, dissero: "Non sia mai!".

20,17 Allora egli fissò lo sguardo su di loro e disse:

"Che cosa significa dunque questa parola della Scrittura:
      La pietra che i costruttori hanno scartato  è diventata la pietra d'angolo?

(S

al 117,22)

20,18 Chiunque cadrà su quella pietra si sfracellerà e colui sul quale essa cadrà verrà stritolato". 

20,19 In quel momento gli scribi e i capi dei sacerdoti cercarono di mettergli le mani addosso, ma ebbero paura del popolo. Avevano capito infatti che quella parabola l'aveva detta per loro.

20,20 Si misero a spiarlo e mandarono informatori, che si fingessero persone giuste, per coglierlo in fallo nel parlare e poi consegnarlo all'autorità e al potere del governatore.

20,21 Costoro lo interrogarono: "Maestro, sappiamo che parli e insegni con rettitudine e non guardi in faccia a nessuno, ma insegni qual è la via di Dio secondo verità.

20,22 È lecito, o no, che noi paghiamo la tassa a Cesare?".

20,23 Rendendosi conto della loro malizia, disse:

20,24

"Mostratemi un denaro: di chi porta l'immagine e l'iscrizione?"

. Risposero: "Di Cesare".

20,25 Ed egli disse:

"Rendete dunque quello che è di Cesare a Cesare e quello che è di Dio a Dio".

20,26 Così non riuscirono a coglierlo in fallo nelle sue parole di fronte al popolo e, meravigliati della sua risposta, tacquero.

20,27 Gli si avvicinarono alcuni Sadducei - i quali dicono che non c'è risurrezione - e gli posero questa domanda:

20,28 "Maestro, Mosè ci ha prescritto: Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello.

20,29 C'erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli.

20,30 Allora la prese il secondo

20,31 e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli.

20,32 Da ultimo morì anche la donna.

20,33 La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l'hanno avuta in moglie".

20,34 Gesù rispose loro:

"I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito;

20,35

ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito:

20,36

infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio.

20,37

Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe. (Es 3,2-6)

20,38

Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui".

20,39 Dissero allora alcuni scribi: "Maestro, hai parlato bene".

20,40 E non osavano più rivolgergli alcuna domanda.

20,41 Allora egli disse loro:

"Come mai si dice che il Cristo è figlio di Davide,

20,42

se Davide stesso nel libro dei Salmi dice:

Disse il Signore al mio Signore:


           Siedi alla mia destra

20,43

finché io ponga i tuoi nemici
           come sgabello dei tuoi piedi?

(Dal 109,1)

20,44

Davide dunque lo chiama Signore; perciò, come può essere suo figlio?"

.

20,45 Mentre tutto il popolo ascoltava, disse ai suoi discepoli:

20,46

"Guardatevi dagli scribi, che vogliono passeggiare in lunghe vesti e si compiacciono di essere salutati nelle piazze, di avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti;

20,47

divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa".
Capitolo 21

21,1 Alzàti gli occhi, vide i ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro del tempio.

21,2 Vide anche una vedova povera, che vi gettava due monetine,

21,3 e disse:

"In verità vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato più di tutti.

21,4

Tutti costoro, infatti, hanno gettato come offerta parte del loro superfluo. Ella invece, nella sua miseria, ha gettato tutto quello che aveva per vivere".

21,5 Mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, disse:

21,6

"Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta".

21,7 Gli domandarono: "Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?".

21,8 Rispose:

"Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: "Sono io", e: "Il tempo è vicino". Non andate dietro a loro! 

21,9

Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine".

21,10 Poi diceva loro:

"Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno,

21,11

e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.

21,12

Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome.

21,13

Avrete allora occasione di dare testimonianza.

21,14

Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa;

21,15

io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere.

21,16

Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi;

21,17

sarete odiati da tutti a causa del mio nome.

21,18

Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.

21,19

Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita.

21,20

Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, allora sappiate che la sua devastazione è vicina.

21,21

Allora coloro che si trovano nella Giudea fuggano verso i monti, coloro che sono dentro la città se ne allontanino, e quelli che stanno in campagna non tornino in città;

21,22

quelli infatti saranno giorni di vendetta, affinché tutto ciò che è stato scritto si compia.

21,23

In quei giorni guai alle donne che sono incinte e a quelle che allattano, perché vi sarà grande calamità nel paese e ira contro questo popolo.

21,24

Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri in tutte le nazioni; Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani non siano compiuti.

21,25

Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti,

21,26

mentre gli uomini moriranno per la paura e per l'attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.

21,27

Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube con grande potenza e gloria.

21,28

Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina".

21,29 E disse loro una parabola:

"Osservate la pianta di fico e tutti gli alberi:

21,30

quando già germogliano, capite voi stessi, guardandoli, che ormai l'estate è vicina.

21,31

Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino.

21,32

In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto avvenga.

21,33 I

l cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.

21,34

State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all'improvviso;

21,35

come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra.

21,36

Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell'uomo". 

21,37 Durante il giorno insegnava nel tempio; la notte, usciva e pernottava all'aperto sul monte detto degli Ulivi.

21,38 E tutto il popolo di buon mattino andava da lui nel tempio per ascoltarlo.

Capitolo 22

22,1 Si avvicinava la festa degli Azzimi, chiamata Pasqua,

22,2 e i capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano in che modo toglierlo di mezzo, ma temevano il popolo.

22,3 Allora Satana entrò in Giuda, detto Iscariota, che era uno dei Dodici.

22,4 Ed egli andò a trattare con i capi dei sacerdoti e i capi delle guardie sul modo di consegnarlo a loro.

22,5 Essi si rallegrarono e concordarono di dargli del denaro.

22,6 Egli fu d'accordo e cercava l'occasione propizia per consegnarlo a loro, di nascosto dalla folla.

22,7 Venne il giorno degli Azzimi, nel quale si doveva immolare la Pasqua.

22,8 Gesù mandò Pietro e Giovanni dicendo:

"Andate a preparare per noi, perché possiamo mangiare la Pasqua".

22,9 Gli chiesero: "Dove vuoi che prepariamo?".

22,10 Ed egli rispose loro:

"Appena entrati in città, vi verrà incontro un uomo che porta una brocca d'acqua; seguitelo nella casa in cui entrerà.

22,11 Direte al padrone di casa:

"Il Maestro ti dice: Dov'è la stanza in cui posso mangiare la Pasqua con i miei discepoli?"

.

22,12

Egli vi mostrerà al piano superiore una sala, grande e arredata; lì preparate".

22,13 Essi andarono e trovarono come aveva detto loro e prepararono la Pasqua.

22,14 Quando venne l'ora, prese posto a tavola e gli apostoli con lui,

22,15 e disse loro:

"Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione,

22,16

perché io vi dico: non la mangerò più, finché essa non si compia nel regno di Dio".

22,17 E, ricevuto un calice, rese grazie e disse:

"Prendetelo e fatelo passare tra voi,

22,18

perché io vi dico: da questo momento non berrò più del frutto della vite, finché non verrà il regno di Dio".

22,19 Poi prese il pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo:

 "Questo è il mio corpo, che è dato per voi; fate questo in memoria di me".

22,20 E, dopo aver cenato, fece lo stesso con il calice dicendo: 

"Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che è versato per voi".

22,21

"Ma ecco, la mano di colui che mi tradisce è con me, sulla tavola.

22,22

Il Figlio dell'uomo se ne va, secondo quanto è stabilito, ma guai a quell'uomo dal quale egli viene tradito!".

22,23 Allora essi cominciarono a domandarsi l'un l'altro chi di loro avrebbe fatto questo.

22,24 E nacque tra loro anche una discussione: chi di loro fosse da considerare più grande.

22,25 Egli disse:

"I re delle nazioni le governano, e coloro che hanno potere su di esse sono chiamati benefattori.

22,26

Voi però non fate così; ma chi tra voi è più grande diventi come il più giovane, e chi governa come colui che serve.

22,27

Infatti chi è più grande, chi sta a tavola o chi serve? Non è forse colui che sta a tavola? Eppure io sto in mezzo a voi come colui che serve.

22,28

Voi siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove

22,29

e io preparo per voi un regno, come il Padre mio l'ha preparato per me,

22,30

perché mangiate e beviate alla mia mensa nel mio regno. E siederete in trono a giudicare le dodici tribù d'Israele.

22,31

Simone, Simone, ecco: Satana vi ha cercati per vagliarvi come il grano;

22,32

ma io ho pregato per te, perché la tua fede non venga meno. E tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelli".

22,33 E Pietro gli disse: "Signore, con te sono pronto ad andare anche in prigione e alla morte".

22,34 Gli rispose:

"Pietro, io ti dico: oggi il gallo non canterà prima che tu, per tre volte, abbia negato di conoscermi".

22,35 Poi disse loro:

"Quando vi ho mandato senza borsa, né sacca, né sandali, vi è forse mancato qualcosa?".

Risposero: "Nulla"

.

22.36 Ed egli soggiunse:

"Ma ora, chi ha una borsa la prenda, e così chi ha una sacca; chi non ha spada, venda il mantello e ne compri una.

22,37

Perché io vi dico: deve compiersi in me questa parola della Scrittura: E fu annoverato tra gli empi.

(Is 53,12)

Infatti tutto quello che mi riguarda volge al suo compimento".

22,38 Ed essi dissero: "Signore, ecco qui due spade". Ma egli disse:

"Basta!

".

22,39 Uscì e andò, come al solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli lo seguirono.

22,40 Giunto sul luogo, disse loro:

"Pregate, per non entrare in tentazione".

22,41 Poi si allontanò da loro circa un tiro di sasso, cadde in ginocchio e pregava dicendo:

22,42

"Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà".

22,43 Gli apparve allora un angelo dal cielo per confortarlo.

22,44 Entrato nella lotta, pregava più intensamente, e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadono a terra.

22,45 Poi, rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò che dormivano per la tristezza.

22,46 E disse loro:

"Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione".

22,47 Mentre ancora egli parlava, ecco giungere una folla; colui che si chiamava Giuda, uno dei Dodici, li precedeva e si avvicinò a Gesù per baciarlo.

22,48 Gesù gli disse:

"Giuda, con un bacio tu tradisci il Figlio dell'uomo?"

.

22,49 Allora quelli che erano con lui, vedendo ciò che stava per accadere, dissero: "Signore, dobbiamo colpire con la spada?".

22,50 E uno di loro colpì il servo del sommo sacerdote e gli staccò l'orecchio destro.

22,51 Ma Gesù intervenne dicendo:

"Lasciate! Basta così!"

. E, toccandogli l'orecchio, lo guarì.

22,52 Poi Gesù disse a coloro che erano venuti contro di lui, capi dei sacerdoti, capi delle guardie del tempio e anziani:

"Come se fossi un ladro siete venuti con spade e bastoni.

22,53

Ogni giorno ero con voi nel tempio e non avete mai messo le mani su di me; ma questa è l'ora vostra e il potere delle tenebre".

22,54 Dopo averlo catturato, lo condussero via e lo fecero entrare nella casa del sommo sacerdote. Pietro lo seguiva da lontano.

22,55 Avevano acceso un fuoco in mezzo al cortile e si erano seduti attorno; anche Pietro sedette in mezzo a loro.

22,56 Una giovane serva lo vide seduto vicino al fuoco e, guardandolo attentamente, disse: "Anche questi era con lui".

22,57 Ma egli negò dicendo: "O donna, non lo conosco!".

22,58 Poco dopo un altro lo vide e disse: "Anche tu sei uno di loro!". Ma Pietro rispose: "O uomo, non lo sono!".

22,59 Passata circa un'ora, un altro insisteva: "In verità, anche questi era con lui; infatti è Galileo".

22,60 Ma Pietro disse: "O uomo, non so quello che dici". E in quell'istante, mentre ancora parlava, un gallo cantò.

22,61 Allora il Signore si voltò e fissò lo sguardo su Pietro, e Pietro si ricordò della parola che il Signore gli aveva detto: "Prima che il gallo canti, oggi mi rinnegherai tre volte".

22,62 E, uscito fuori, pianse amaramente.

22,63 E intanto gli uomini che avevano in custodia Gesù lo deridevano e lo picchiavano,

22,64 gli bendavano gli occhi e gli dicevano: "Fa' il profeta! Chi è che ti ha colpito?".

22,65 E molte altre cose dicevano contro di lui, insultandolo.

22,66 Appena fu giorno, si riunì il consiglio degli anziani del popolo, con i capi dei sacerdoti e gli scribi; lo condussero davanti al loro sinedrio

22,67 e gli dissero: "Se tu sei il Cristo, dillo a noi". Rispose loro: 

"Anche se ve lo dico, non mi crederete;

22,68

se vi interrogo, non mi risponderete.

22,69

Ma d'ora in poi il Figlio dell'uomo siederà alla destra della potenza di Dio".

22,70 Allora tutti dissero: "Tu dunque sei il Figlio di Dio?". Ed egli rispose loro:

"Voi stessi dite che io lo sono".

22,71 E quelli dissero: "Che bisogno abbiamo ancora di testimonianza? L'abbiamo udito noi stessi dalla sua bocca".


Capitolo 23

23,1 Tutta l'assemblea si alzò; lo condussero da Pilato

23,2 e cominciarono ad accusarlo: "Abbiamo trovato costui che metteva in 

agitazione il nostro popolo, impediva di pagare tributi a Cesare e 

affermava di essere Cristo re".

23,3 Pilato allora lo interrogò: "Sei tu il re dei Giudei?". Ed egli 

rispose: "Tu lo dici".

23,4 Pilato disse ai capi dei sacerdoti e alla folla: "Non trovo in 

quest'uomo alcun motivo di condanna".

23,5 Ma essi insistevano dicendo: "Costui solleva il popolo, insegnando per 

tutta la Giudea, dopo aver cominciato dalla Galilea, fino a qui".

23,6 Udito ciò, Pilato domandò se quell'uomo era Galileo

23,7 e, saputo che stava sotto l'autorità di Erode, lo rinviò a Erode, 

che in quei giorni si trovava anch'egli a Gerusalemme.

23,8 Vedendo Gesù, Erode si rallegrò molto. Da molto tempo infatti desiderava 

vederlo, per averne sentito parlare, e sperava di vedere qualche miracolo 

fatto da lui.

23,9 Lo interrogò, facendogli molte domande, ma egli non gli rispose nulla.

23,10 Erano presenti anche i capi dei sacerdoti e gli scribi, e insistevano 

nell'accusarlo.

23,11 Allora anche Erode, con i suoi soldati, lo insultò, si fece beffe di 

lui, gli mise addosso una splendida veste e lo rimandò a Pilato.

23,12 In quel giorno Erode e Pilato diventarono amici tra loro; prima infatti 

tra loro vi era stata inimicizia.

23,13 Pilato, riuniti i capi dei sacerdoti, le autorità e il popolo,

23,14 disse loro: "Mi avete portato quest'uomo come agitatore del popolo. 

Ecco, io l'ho esaminato davanti a voi, ma non ho trovato in quest'uomo 

nessuna delle colpe di cui lo accusate;

23,15 e neanche Erode: infatti ce l'ha rimandato. Ecco, egli non ha fatto nulla 

che meriti la morte.

23,16 Perciò, dopo averlo punito, lo rimetterò in libertà". [ 17]

23,18 Ma essi si misero a gridare tutti insieme: "Togli di mezzo costui! 

Rimettici in libertà Barabba!".

23,19 Questi era stato messo in prigione per una rivolta, scoppiata in città, 

e per omicidio.

23,20 Pilato parlò loro di nuovo, perché voleva rimettere in libertà Gesù.

23,21 Ma essi urlavano: "Crocifiggilo! Crocifiggilo!".

23,22 Ed egli, per la terza volta, disse loro: "Ma che male ha fatto costui? Non 

ho trovato in lui nulla che meriti la morte. Dunque, lo punirò e lo 

rimetterò in libertà".

23,23 Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso, 

e le loro grida crescevano.

23,24 Pilato allora decise che la loro richiesta venisse eseguita.

23,25 Rimise in libertà colui che era stato messo in prigione per rivolta e 

omicidio, e che essi richiedevano, e consegnò Gesù al loro volere.

23,26 Mentre lo conducevano via, fermarono un certo Simone di Cirene, che 

tornava dai campi, e gli misero addosso la croce, da portare 

dietro a Gesù.

23,27 Lo seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne, che si 

battevano il petto e facevano lamenti su di lui.

23,28 Ma Gesù, voltandosi verso di loro, disse: "Figlie di Gerusalemme, 

non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli.

23,29 Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: "Beate le sterili, i grembi 

che non hanno generato e i seni che non hanno allattato".

23,30 Allora cominceranno a dire ai monti: "Cadete su di noi!",e alle colline: 

"Copriteci!" (Os10,8 - Ap6,16).

23,31 Perché, se si tratta così il legno verde, che avverrà del legno secco?".

22,32 Insieme con lui venivano condotti a morte anche altri due, che erano 

malfattori.

22,33 Quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i 

malfattori, uno a destra e l'altro a sinistra.

23,34 Gesù diceva: "Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno"

Poi dividendo le sue vesti, le tirarono a sorte.

23,35 Il popolo stava a vedere; i capi invece lo deridevano dicendo: 

"Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, 

l'eletto".

23,36 Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli 

dell'aceto

23,37 e dicevano: "Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso".

23,38 Sopra di lui c'era anche una scritta: "Costui è il re dei Giudei".

23,39 Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: "Non sei tu il 

Cristo? Salva te stesso e noi!".

23,40 L'altro invece lo rimproverava dicendo: "Non hai alcun timore di Dio, 

tu che sei condannato alla stessa pena?

23,41 Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le 

nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male".

23,42 E disse: "Gesù, ricòrdati di me quando entrerai nel tuo regno".

23,43 Gli rispose: "In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso".

23,44 Era già verso mezzogiorno e si fece buio su tutta la terra fino 

alle tre del pomeriggio,

23,45 perché il sole si era eclissato. Il velo del tempio si squarciò a metà.

23,46 Gesù, gridando a gran voce, disse: "Padre,nelle tue mani consegno il 

mio spirito". Detto questo, spirò.

23,47 Visto ciò che era accaduto, il centurione dava gloria a Dio dicendo: 

"Veramente quest'uomo era giusto".

23,48 Così pure tutta la folla che era venuta a vedere questo spettacolo, 

ripensando a quanto era accaduto, se ne tornava battendosi il petto.

23,49 Tutti i suoi conoscenti, e le donne che lo avevano seguito fin dalla 

Galilea, stavano da lontano a guardare tutto questo.

23,50 Ed ecco, vi era un uomo di nome Giuseppe, membro del sinedrio, buono e 

giusto.

23,51 Egli non aveva aderito alla decisione e all'operato degli altri. Era di 

Arimatea, una città della Giudea, e aspettava il regno di Dio.

23,52 Egli si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù.

23,53 Lo depose dalla croce, lo avvolse con un lenzuolo e lo mise in un 

sepolcro scavato nella roccia, nel quale nessuno era stato ancora se

polto.

23,54 Era il giorno della Parasceve e già splendevano le luci del sabato.

23,55 Le donne che erano venute con Gesù dalla Galilea seguivano Giuseppe; 

esse osservarono il sepolcro e come era stato posto il corpo di Gesù,

23,56 poi tornarono indietro e prepararono aromi e oli profumati. Il giorno di 

sabato osservarono il riposo come era prescritto.

Capitolo 24

24,1 Il primo giorno della settimana, al mattino presto esse si recarono al 

sepolcro, portando con sé gli aromi che avevano preparato.

24,2 Trovarono che la pietra era stata rimossa dal sepolcro

24,3 e, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù.

24,4 Mentre si domandavano che senso avesse tutto questo, ecco due uomini 

presentarsi a loro in abito sfolgorante.

24,5 Le donne, impaurite, tenevano il volto chinato a terra, ma quelli d

issero loro: "Perché cercate tra i morti colui che è vivo?

24,6 Non è qui, è risorto. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in 

Galilea

24,7 e diceva: "Bisogna che il Figlio dell'uomo sia consegnato in mano ai 

peccatori, sia crocifisso e risorga il terzo giorno"".

24,8 Ed esse si ricordarono delle sue parole

24,9 e, tornate dal sepolcro, annunciarono tutto questo agli Undici e a 

tutti gli altri.

24,10 Erano Maria Maddalena, Giovanna e Maria madre di Giacomo. Anche le 

altre, che erano con loro, raccontavano queste cose agli apostoli.

24,11 Quelle parole parvero a loro come un vaneggiamento e non credevano ad 

esse.

24,12 Pietro tuttavia si alzò, corse al sepolcro e, chinatosi, vide soltanto 

i teli. E tornò indietro, pieno di stupore per l'accaduto.

24,13 Ed ecco, in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un 

 villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme,

24,14 e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto.

24,15 Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e 

camminava con loro.

24,16 Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo.

24,17 Ed egli disse loro: "Che cosa sono questi discorsi che state facendo 

tra voi lungo il cammino?". Si fermarono, col volto triste;

24,18 uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: "Solo tu sei forestiero a 

Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?".

24,19 Domandò loro: "Che cosa?". Gli risposero: "Ciò che riguarda Gesù, il 

Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio 

e a tutto il popolo;

24,20 come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per 

farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso.

24,21 Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con 

tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute.

24,22 Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al 

mattino alla tomba

24,23 e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto 

anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo.

24,24 Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano 

detto le donne, ma lui non l'hanno visto".

24,25 Disse loro: "Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno 

detto i profeti!

24,26 Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella 

sua gloria?".

24,27 E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le 

Scritture ciò che si riferiva a lui.

24,28 Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come 

se dovesse andare più lontano.

24,29 Ma essi insistettero: "Resta con noi, perché si fa sera e il giorno 

è ormai al tramonto". Egli entrò per rimanere con loro.

24,30 Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo 

spezzò e lo diede loro.

24,31 Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì 

dalla loro vista.

24,32 Ed essi dissero l'un l'altro: "Non ardeva forse in noi il nostro cuore 

mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le 

Scritture?".

24,33 Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono 

riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro,

24,34 i quali dicevano: "Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!".

24,35 Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano 

riconosciuto nello spezzare il pane.

24,36 Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a 

loro e disse: "Pace a voi!".

24,37 Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma.

24,38 Ma egli disse loro: "Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel 

vostro cuore?

24,39 Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e 

guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho".

24,40 Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi.

24,41 Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, 

disse: "Avete qui qualche cosa da mangiare?".

24,42 Gli offrirono una porzione di pesce arrostito;

24,43 egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.

24,44 Poi disse: "Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con 

voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge 

di Mosè, nei Profeti e nei Salmi".

24,45 Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture

24,46 e disse loro: "Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti 

il terzo giorno,

24,47 e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il 

perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme.

24,48 Di questo voi siete testimoni.

24,49 Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi 

restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall'alto".

24,50 Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse.

24,51 Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo.

24,52 Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con 

grande gioia

24,53 e stavano sempre nel tempio lodando Dio.

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