28e93fa30056cceed62b7321aee3fdc7ce0ef79e

HomeTesti dei VangeliCosa contiene Inriclo.it Vangelo secondo Matteo Vangelo secondo Marco   Vangelo secondo LucaVangelo secondo Giovanni MARIAMaria visita ElisabettaMaria nella religione Cristiana Padre NostroPACESOLIDARIETA' Mappa del sito

58585e9465dc5482a792cd252d758ca9df205658

Gestione dei Cookie

Vangelo Secondo Giovanni

DAL CAPITOLO: -- 16 - AL CAPITOLO: --21  --

Capitolo 16
     
16,1 Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi.
16,2 Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, viene l'ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio.
16,3 E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me.
16,4 Ma vi ho detto queste cose affinché, quando verrà la loro ora, ve ne ricordiate, perché io ve l'ho detto. Non ve l'ho detto dal principio, perché ero con voi.
16,5 Ora però vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: "Dove vai?".
16,6 Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore.
16,7 Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi.
16,8 E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio.
16, 9 Riguardo al peccato, perché non credono in me;
16,10 riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più;
16,11 riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato.
16,12 Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. 
16,13 Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.
16,14 Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà.
16,15 Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà.
16,16 Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete".
16,17 Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: "Che cos'è questo che ci dice: "Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete", e: "Io me ne vado al Padre"?".
16,18 Dicevano perciò: "Che cos'è questo "un poco", di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire".
16,19 Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: "State indagando tra voi perché ho detto: "Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete"?
16,20 In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia.
16,21 La donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è venuta la sua ora; ma, quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo.
16,22 Così anche voi, ora, siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia.
16,23 Quel giorno non mi domanderete più nulla. In verità, in verità io vi dico: se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà.
16,24 Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena.
16,25 Queste cose ve le ho dette in modo velato, ma viene l'ora in cui non vi parlerò più in modo velato e apertamente vi parlerò del Padre.
16,26 In quel giorno chiederete nel mio nome e non vi dico che pregherò il Padre per voi:
16,27 il Padre stesso infatti vi ama, perché voi avete amato me e avete creduto che io sono uscito da Dio.
16,28 Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo e vado al Padre".
16,29 Gli dicono i suoi discepoli: "Ecco, ora parli apertamente e non più in modo velato.
16,30 Ora sappiamo che tu sai tutto e non hai bisogno che alcuno t'interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio".
16,31 Rispose loro Gesù: "Adesso credete?
16,32 Ecco, viene l'ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me.
16,33 Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!".


Capitolo 17
     
17,1   Così parlò Gesù. Poi, alzàti gli occhi al cielo, disse: "Padre, è venuta l'ora: glorifica il Figlio tuo perché il Figlio glorifichi te.
17, 2 Tu gli hai dato potere su ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato.
17,3 Questa è la vita eterna: che conoscano te, l'unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo.
17.4 Io ti ho glorificato sulla terra, compiendo l'opera che mi hai dato da fare.
17.5 E ora, Padre, glorificami davanti a te con quella gloria che io avevo presso di te prima che il mondo fosse.
17,6 Ho manifestato il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me, ed essi hanno osservato la tua parola.
17,7 Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te,
17,8 perché le parole che hai dato a me io le ho date a loro. Essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato.
17,9 Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che tu mi hai dato, perché sono tuoi.
17,10 Tutte le cose mie sono tue, e le tue sono mie, e io sono glorificato in loro.
17,11 Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te. Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi.
17,12 Quand'ero con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura.
17,13 Ma ora io vengo a te e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia.
17,14 Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.
17,15 Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno.
17,16 Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.
17,17 Consacrali nella verità. La tua parola è verità.
17,18 Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo;
17,19 per loro io consacro me stesso, perché siano anch'essi consacrati nella verità.
17,20 Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola:
17,21 perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.
17,22 E la gloria che tu hai dato a me, io l'ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa.
17,23 Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell'unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me.
17,24 Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch'essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo.
17,25 Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato.
17,26 E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l'amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro".


Capitolo 18
     
18,1 Dopo aver detto queste cose, Gesù uscì con i suoi discepoli al di là del torrente Cedron, dove c'era un giardino, nel quale entrò con i suoi discepoli.
18,2 Anche Giuda, il traditore, conosceva quel luogo, perché Gesù spesso si era trovato là con i suoi discepoli.
18,3 Giuda dunque vi andò, dopo aver preso un gruppo di soldati e alcune guardie fornite dai capi dei sacerdoti e dai farisei, con lanterne, fiaccole e armi.
18,4 Gesù allora, sapendo tutto quello che doveva accadergli, si fece innanzi e disse loro: "Chi cercate?".
18,5 Gli risposero: "Gesù, il Nazareno". Disse loro Gesù: "Sono io!". Vi era con loro anche Giuda, il traditore.
18,6 Appena disse loro "Sono io", indietreggiarono e caddero a terra.
18,7 Domandò loro di nuovo: "Chi cercate?". Risposero: "Gesù, il Nazareno".
18,8 Gesù replicò: "Vi ho detto: sono io. Se dunque cercate me, lasciate che questi se ne vadano",
18,9 perché si compisse la parola che egli aveva detto: "Non ho perduto nessuno di quelli che mi hai dato".
18,10 Allora Simon Pietro, che aveva una spada, la trasse fuori, colpì il servo del sommo sacerdote e gli tagliò l'orecchio destro. Quel servo si chiamava Malco.
18,11 Gesù allora disse a Pietro: "Rimetti la spada nel fodero: il calice che il Padre mi ha dato, non dovrò berlo?".
18,12 Allora i soldati, con il comandante e le guardie dei Giudei, catturarono Gesù, lo legarono
18,13 e lo condussero prima da Anna: egli infatti era suocero di Caifa, che era sommo sacerdote quell'anno.
18,14 Caifa era quello che aveva consigliato ai Giudei: "È conveniente che un solo uomo muoia per il popolo".
18,15 Intanto Simon Pietro seguiva Gesù insieme a un altro discepolo. Questo discepolo era conosciuto dal sommo sacerdote ed entrò con Gesù nel cortile del sommo sacerdote.
18,16 Pietro invece si fermò fuori, vicino alla porta. Allora quell'altro discepolo, noto al sommo sacerdote, tornò fuori, parlò alla portinaia e fece entrare Pietro.
18,17 E la giovane portinaia disse a Pietro: "Non sei anche tu uno dei discepoli di quest'uomo?". Egli rispose: "Non lo sono".
18,18 Intanto i servi e le guardie avevano acceso un fuoco, perché faceva freddo, e si scaldavano; anche Pietro stava con loro e si scaldava.
18,19 Il sommo sacerdote, dunque, interrogò Gesù riguardo ai suoi discepoli e al suo insegnamento.
18,20 Gesù gli rispose: "Io ho parlato al mondo apertamente; ho sempre insegnato nella sinagoga e nel tempio, dove tutti i Giudei si riuniscono, e non ho mai detto nulla di nascosto.
18,21 Perché interroghi me? Interroga quelli che hanno udito ciò che ho detto loro; ecco, essi sanno che cosa ho detto".
18,22 Appena detto questo, una delle guardie presenti diede uno schiaffo a Gesù, dicendo: "Così rispondi al sommo sacerdote?".
18,23 Gli rispose Gesù: "Se ho parlato male, dimostrami dov'è il male. Ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?".
18,24 Allora Anna lo mandò, con le mani legate, a Caifa, il sommo sacerdote.
18,25 Intanto Simon Pietro stava lì a scaldarsi. Gli dissero: "Non sei anche tu uno dei suoi discepoli?". Egli lo negò e disse: "Non lo sono".
18,26 Ma uno dei servi del sommo sacerdote, parente di quello a cui Pietro aveva tagliato l'orecchio, disse: "Non ti ho forse visto con lui nel giardino?".
18,27 Pietro negò di nuovo, e subito un gallo cantò.
18,28 Condussero poi Gesù dalla casa di Caifa nel pretorio. Era l'alba ed essi non vollero entrare nel pretorio, per non contaminarsi e poter mangiare la Pasqua.
18,29 Pilato dunque uscì verso di loro e domandò: "Che accusa portate contro quest'uomo?".
18,30 Gli risposero: "Se costui non fosse un malfattore, non te l'avremmo consegnato".
18,31 Allora Pilato disse loro: "Prendetelo voi e giudicatelo secondo la vostra Legge!". Gli risposero i Giudei: "A noi non è consentito mettere a morte nessuno".
18,32 Così si compivano le parole che Gesù aveva detto, indicando di quale morte doveva morire.
18,33 Pilato allora rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli disse: "Sei tu il re dei Giudei?".
18,34 Gesù rispose: "Dici questo da te, oppure altri ti hanno parlato di me?".
18,35 Pilato disse: "Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?".
18,36 Rispose Gesù: "Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù".
18,37 Allora Pilato gli disse: "Dunque tu sei re?". Rispose Gesù: "Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce".
18,38 Gli dice Pilato: "Che cos'è la verità?". E, detto questo, uscì di nuovo verso i Giudei e disse loro: "Io non trovo in lui colpa alcuna.
18,39 Vi è tra voi l'usanza che, in occasione della Pasqua, io rimetta uno in libertà per voi: volete dunque che io rimetta in libertà per voi il re dei Giudei?".
18,40 Allora essi gridarono di nuovo: "Non costui, ma Barabba!". Barabba era un brigante.


Capitolo 19
     
19,1 Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare.
19,2 E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora.
19,3 Poi gli si avvicinavano e dicevano: "Salve, re dei Giudei!". E gli davano schiaffi.
19,4 Pilato uscì fuori di nuovo e disse loro: "Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui colpa alcuna".
19,5 Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro: "Ecco l'uomo!".
19,6 Come lo videro, i capi dei sacerdoti e le guardie gridarono: "Crocifiggilo! Crocifiggilo!". Disse loro Pilato: "Prendetelo voi e crocifiggetelo; io in lui non trovo colpa".
19,7 Gli risposero i Giudei: "Noi abbiamo una Legge e secondo la Legge deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio".
19,8 All'udire queste parole, Pilato ebbe ancor più paura.
19,9 Entrò di nuovo nel pretorio e disse a Gesù: "Di dove sei tu?". Ma Gesù non gli diede risposta.
19,10 Gli disse allora Pilato: "Non mi parli? Non sai che ho il potere di metterti in libertà e il potere di metterti in croce?".
19,11 Gli rispose Gesù: "Tu non avresti alcun potere su di me, se ciò non ti fosse stato dato dall'alto. Per questo chi mi ha consegnato a te ha un peccato più grande".
19,12 Da quel momento Pilato cercava di metterlo in libertà. Ma i Giudei gridarono: "Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque si fa re si mette contro Cesare".
19,13 Udite queste parole, Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette in tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà.
19,14 Era la Parasceve della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: "Ecco il vostro re!".
19,15 Ma quelli gridarono: "Via! Via! Crocifiggilo!". Disse loro Pilato: "Metterò in croce il vostro re?". Risposero i capi dei sacerdoti: "Non abbiamo altro re che Cesare".
19,16 Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso. Essi presero Gesù
19,17 ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo detto del Cranio, in ebraico Gòlgota,
19,18 dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall'altra, e Gesù in mezzo.
19,19 Pilato compose anche l'iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: "Gesù il Nazareno, il re dei Giudei".
19,20 Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove Gesù fu crocifisso era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco.
19,21 I capi dei sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: "Non scrivere: "Il re dei Giudei", ma: "Costui ha detto: Io sono il re dei Giudei"".
19,22 Rispose Pilato: "Quel che ho scritto, ho scritto".
19,23 I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, ne fecero quattro parti • una per ciascun soldato - e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d'un pezzo da cima a fondo.
19,24 Perciò dissero tra loro: "Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca". Così si compiva la Scrittura, che dice:
    Si sono divisi tra loro le mie vesti
    e sulla mia tunica hanno gettato la sorte. (Sal  21,19)
E i soldati fecero così.
19,25 Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala.
19,26 Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: "Donna, ecco tuo figlio!".
19,27 Poi disse al discepolo: "Ecco tua madre!". E da quell'ora il discepolo l'accolse con sé.
19,28 Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: "Ho sete".
19,29 Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca.
19,30 Dopo aver preso l'aceto, Gesù disse: "È compiuto!". E, chinato il capo, consegnò lo spirito.
19,31 Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato - era infatti un giorno solenne quel sabato -, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via.
19,32 Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all'uno e all'altro che erano stati crocifissi insieme con lui.
19,33 Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe,
19,34 ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua.
19,35 Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate.
19,36 Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso. (Es 12,46)
19,37 E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto. (Zc 12,10)
19,38 Dopo questi fatti Giuseppe di Arimatea, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto, per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù.
19,39 Vi andò anche Nicodemo, quello che in precedenza era andato da lui di notte, e portò una mistura di mirra di aloe di circa cento libre.
19,40 Essi presero allora i corpo di Gesù, e lo avvolsero in bende insieme con oli aromatici, Com’era usanza seppellire per i Giudei.
19,41 Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stao ancora deposto.
19,42 Là dunque deposero Gesù, a motivo della Preparazione dei Giudei, poiché quel sepolcro era vicino. 

Capitolo 20
     
20,1   Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.
20,2 Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: "Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!".
20,3 Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro.
20,4 Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro.
20,5 Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.
20,6 Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là,
20,7 e il sudario - che era stato sul suo capo - non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.
20,8 Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.
20,9 Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.
20,10 I discepoli perciò se ne tornarono di nuovo a casa.
20,11 Maria invece stava all'esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro
20,12 e vide due angeli in bianche vesti, seduti l'uno dalla parte del capo e l'altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù.
20,13 Ed essi le dissero: "Donna, perché piangi?". Rispose loro: "Hanno portato via il mio Signore e non so dove l'hanno posto".
20,14 Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù.
20,15 Le disse Gesù: "Donna, perché piangi? Chi cerchi?". Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: "Signore, se l'hai portato via tu, dimmi dove l'hai posto e io andrò a prenderlo".
20,16 Gesù le disse: "Maria!". Ella si voltò e gli disse in ebraico: "Rabbunì!" - che significa "Maestro!".
20,17 Gesù le disse: "Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va' dai miei fratelli e di' loro: "Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro"".
20,18 Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: "Ho visto il Signore!" e ciò che le aveva detto.
20,19 La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: "Pace a voi!".
20,20 Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
20,21 Gesù disse loro di nuovo: "Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi".
22,22 Detto questo, soffiò e disse loro: "Ricevete lo Spirito Santo.
20,23 A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati".
20,24 Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù.
20,25 Gli dicevano gli altri discepoli: "Abbiamo visto il Signore!". Ma egli disse loro: "Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo"
20,26 Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: "Pace a voi!".
20,27 Poi disse a Tommaso: "Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!".
20,28 Gli rispose Tommaso: "Mio Signore e mio Dio!".
20,29 Gesù gli disse: "Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!".
20,30 Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro.
20,31 Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.


Capitolo 21
     
21,1 Dopo questi fatti, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così:
21,2 si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e altri due discepoli.
21,3 Disse loro Simon Pietro: "Io vado a pescare". Gli dissero: "Veniamo anche noi con te". Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
21,4 Quando già era l'alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù.
21,5 Gesù disse loro: "Figlioli, non avete nulla da mangiare?". Gli risposero: "No".
21,6 Allora egli disse loro: "Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete". La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci.
21,7 Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: "È il Signore!". Simon Pietro, appena udì che era il Signore, si strinse la veste attorno ai fianchi, perché era svestito, e si gettò in mare.
21,8 Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: non erano infatti lontani da terra se non un centinaio di metri
21,9 Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane.
21,10 Disse loro Gesù: "Portate un po' del pesce che avete preso ora".
21,11 Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatré grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si squarciò.
21,12 Gesù disse loro: "Venite a mangiare". E nessuno dei discepoli osava domandargli: "Chi sei?", perché sapevano bene che era il Signore.
21,13 Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede loro, e così pure il pesce.
21,14 Era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risorto dai morti.
21,15 Quand'ebbero mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: "Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?". Gli rispose: "Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene". Gli disse: "Pasci i miei agnelli".
21,16 Gli disse di nuovo, per la seconda volta: "Simone, figlio di Giovanni, mi ami?". Gli rispose: "Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene". Gli disse: "Pascola le mie pecore".
21,17 Gli disse per la terza volta: "Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?". Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse: "Mi vuoi bene?", e gli disse: "Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene". Gli rispose Gesù: "Pasci le mie pecore.
21,18 In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi".
21,19 Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: "Seguimi".
21,20 Pietro si voltò e vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, colui che nella cena si era chinato sul suo petto e gli aveva domandato: "Signore, chi è che ti tradisce?".
21,21 Pietro dunque, come lo vide, disse a Gesù: "Signore, che cosa sarà di lui?".
21,22 Gesù gli rispose: "Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa? Tu seguimi".
21,23 Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: "Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa?".
21,24 Questi è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera.
21,25 Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere.



12d4553eb1fdc8e39ac8b267be64238e1098b355
cc3f2b936a9667bed83023bcbc70a94ce08885df

HomeTesti dei VangeliCosa contiene Inriclo.it Vangelo secondo Matteo Vangelo secondo Marco   Vangelo secondo LucaVangelo secondo Giovanni MARIAMaria visita ElisabettaMaria nella religione Cristiana Padre NostroPACESOLIDARIETA' Mappa del sito

Gestione dei Cookie